“Roberti indagato risponderà alla Magistratura. Roberti Presidente deve rispondere ai molisani e valutare se ci siano ancora le condizioni per andare avanti nel governo della Regione”. Così i consiglieri regionali di opposizione in Molise tutti insieme in una nota congiunta dopo che il quotidiano La Repubblica ha pubblicato nuovi dettagli e alcune intercettazioni dell’inchiesta sul governatore e su sua moglie.
“Le notizie uscite – aggiungono – pongono nuovi e gravissimi interrogativi sul sistema di smaltimento illecito dei rifiuti e sul grado di infiltrazione della malavita nel Basso Molise e ai massimi vertici amministrativi”. Per i consiglieri di minoranza “c’è un serio problema di credibilità politica che investe tutta la Regione” e per questo “Roberti non può più trincerarsi dietro il silenzio e deve valutare se stia arrecando un danno all’istituzione che rappresenta”.
La vicenda finisce anche in Parlamento: “I fatti emersi sono gravissimi – dice la deputata di Alleanza Verdi Sinistra Elisabetta Piccolotti che porta il caso in Commissione Antimafia -. È evidente che Roberti non può continuare a svolgere le sue funzioni nella pienezza dei suoi poteri”. Infine, un altro deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli, nella sua veste di vicepresidente della Commissione Ecomafie, ha chiesto l’avvio di un’indagine conoscitiva: “Condivido la richiesta delle opposizioni in Regione affinché Roberti riferisca pubblicamente, ma serve anche un’indagine parlamentare per garantire trasparenza e legalità”. A livello locale il primo a commentare le novità emerse è stato invece il segretario regionale di Sinistra Italiana Vincenzo Notarangelo che è tornato a chiedere al Governatore un chiarimento pubblico sui fatti che lo coinvolgono”. “In gioco – ha detto – c’è la credibilità di un’intera Regione, non si può continuare a fare finta di nulla”.