di *Agostino Rocco*
L’autostrada dei sogni, uno dei tanti, troppi sogni dei molisani. Sì, l’abbiamo sognata, immaginata, da Venafro a Termoli tutta una tirata, passando per i caselli di Isernia, Boiano, zona Vinchiaturo, Campobasso. E poi avanti, verso Larino, infine l’Adriatico, gli innesti con la grande viabilità, la A 14.
Sognavamo, illusi, di diventare meno terzo mondo e più Europa, aperti al nord..La costruzione dell’autostrada infatti, dopo anni di stallo nei vari passaggi burocratici e in mancanza dell’avvio dei lavori, venne cancellata dalle opere strategiche di interesse nazionale nel 2014, decretando di fatto la fine del progetto.Sogni, speranze di mettere in pensione la FV del Biferno e la Trignina, spesso luoghi di morte. Invece niente.
L’autostrada Termoli-San Vittore doveva essere il giusto collegamento tra il mare Adriatico e il mar Tirreno attraverso gran parte del Molise, ed il tracciato previsto avrebbe dovuto servire le località maggiori, con diramazioni per le zone interne, ipotizzata a due corsie per senso di marcia più corsia di emergenza. Erano stati previsti 121 viadotti per uno sviluppo totale di 40 km, 15 gallerie per un totale di 11,8 km e 35 svincoli di collegamento con la viabilità locale. Il 7 ottobre 2008 si varo’ la variante di Venafro di circa 8,7 km, primo lotto, con una spesa di circa 76 milioni di euro, che venne riclassificata SS 85 variante. Per la realizzazione dell’autostrada venne costituita una società partecipata da regione Molise e ANAS, la società Autostrada del Molise, ma in seguito alla cancellazione del progetto,venne messa in liquidazione nel 2018. Dieci anni in cui vennero regolarmente retribuiti i componenti del consiglio di amministrazione e, logicamente, i progettisti.
Storie molisane. Prese per i fondelli, illusioni. Roma del Molise conosce solo la battuta di Capracotta nel film di Alberto Sordi.
*giornalista
