C’è chi parla di poltronificio, chi di ricatto politico e chi invece di record di rimpasti in una sola consiliatura: l’opposizione si scaglia compatto contro il nuovo rimpasto di Giunta al Comune di Isernia, frutto delle pressioni del Partito Democratico e che vede la città usata come merce di scambio.
Dopo le nomine ad assessori di Antenucci e Perpetura per effetto del turn over con gli uscenti De Martino e Ruggiero, è il consigliere di minoranza Raimondo Fabrizio a parlare di Isernia come merce di scambio per sfamare gli appetiti politici dei Democratici. Per il suo collega Giovancarmine Mancini “il PD ordina ed il sindaco esegue”, commentando anche la diffida inviata al sindaco Castrataro dal consigliere di Isernia Futura Gabriele Olivieri: “La PEC inviata al primo cittadino è l’avvio di un’azione risarcitoria per immotivata perdita di chances”, fa notare Mancini.
Secondo la consigliera Linda Dall’Olio le promesse agli elettori sono state tradite: “Il poltronificio Castrataro presenta la collezione primavera estate 2025 – attacca l’esponente di Forza Italia – Il Comune di Isernia ha più assessori di tutti i municipi di Roma messi insieme”.
“L’ennesimo rimpasto di Giunta in neppure 4 anni – sottolinea il componente del coordinamento regionale di Fratelli d’Italia, Nicola Moscato – Una scelta scontata, preannunciata da mesi e che testimonia come sia praticamente impossibile ad Isernia essere un Sindaco di centrosinistra senza che il Partito Democratico ti imponga cosa fare e quando farlo”. Una scelta pavida che si consuma nel silenzio generale della politica in generale, conclude Moscato.