Uomini violenti che insultano, picchiano e poi minacciano mogli e compagne. Mossi da un istinto che nemmeno il braccialetto elettronico riesce a frenare.
Donne che finiscono al pronto soccorso, quando le va ancora bene, e a volte riescono a denunciare. Sono 35 i Codici rossi trattati dalla Procura della Repubblica di Campobasso dall’inizio dell’anno. Indagini condotte dal nucleo specializzato della Squadra Mobile e dai Carabinieri.
Quelli di Montagano, insieme alla sezione della Polizia del capoluogo, si sono imbattuti nella storia di una donna finita più volte al Cardarelli per farsi medicare le botte ricevute dal compagno di 30 anni.
Già denunciato e colpito da un divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna, ha continuato imperterrito nella sua condotta violenta, fatta di scenate e parolacce, di schiaffi e spintoni. Pressioni per ritirare la denuncia. Il braccialetto elettronico è servito a dimostrare che l’uomo ha più volte violato la misura cautelare e oggi è agli arresti domiciliari.
A Campobasso un uomo di 45 anni, dedico all’alcol e al gioco d’azzardo, non frenava la sua indole violenta nemmeno davanti ai figli piccoli, di 12, 11 e 9 anni. Mesi e mesi fatti di insulti quotidiani, scenate di gelosia, botte e minacce.
I mesi sono diventati anni e alla fine sono stati gli stessi figli della coppia a chiedere alla madre di portarli via da quell’incubo.
La sentenza di separazione non ha cambiato le giornate della donna e di quei tre bambini, che il padre nei giorni in cui doveva tenerli con sé, ha portato al bar con lui che beveva e giocava alle macchinette.
Il tribunale, su richiesta della procura, dopo le indagini della squadra mobile, ha applicato nei suoi confronti il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico.
‘Sempre più spesso – ha commentato il procuratore Nicola D’Angelo – ci troviamo di fronte a scene come queste. Un fenomeno preoccupante, quello dei Codici rossi, che cerchiamo di combattere e di prevenire. Fondamentale, ha concluso D’Angelo, è la collaborazione delle vittime che devono denunciare i primi segnali di violenza.