“Il voto è la nostra rivolta, prendi il tuo impegno, non lasciare che gli altri decidano per te”. E’ con questo slogan che, in piazza Municipio a Campobasso, è stato presentato in conferenza stampa il Comitato molisano, Cgil in testa, per il sì al referendum del 8 e 9 giugno prossimi. Ad aderire finora associazioni e amministratori locali, ma il numero è destinato a crescere visto che, ha spiegato Paolo De Socio, segretario generale Cgil Molise e Abruzzo, presto nasceranno comitati in tutti i centri della regione. Sono 5 i quesiti del referendum che chiederà agli italiani di esprimersi in materia di lavoro e cittadinanza: chi vota sì, chiede lo stop ai licenziamenti illegittimi, più tutela per i lavoratori delle piccole imprese, riduzione del lavoro precario, più sicurezza sul lavoro. L’ultimo quesito riguarda la cittadinanza a chi vive stabilmente in Italia: chi vota sì, chiede di ridurre da 10 a 5 gli anni per ottenerla e che, una volta ottenuta, venga trasmessa ai figli minorenni. Una modifica decisiva per 2 milioni e mezzo di persone che nascono e lavorano in Italia.