Dopo un periodo di assenza dal dibattito politico regionale, torna a far sentire la propria voce il parlamentare eletto in Molise, Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’UDC. Lo fa con una nota a scoppio e detonazione che senza tanti giri di parole apre una crepa con gli alleati, una durissima presa di posizione contro Fratelli d’Italia e Lega che, a dire di Cesa, hanno stretto (testuali parole) un patto di morte con la sinistra. A scatenare i fulmini del partito scudocrociato è la scelta di alcuni componenti dei due partiti alleati di appoggiare la proposta di legge avanzata dalle sinistre in Consiglio regionale e, più in generale, delle opposizioni, finalizzata a regolamentare tempi e modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito. Va detto che la proposta prende le mosse da ben due pronunce della Corte costituzionale che hanno riconosciuto il diritto al suicidio assistito in casi bene definiti, e dal vuoto del legislatore nazionale. In tal senso, quella regionale è una funzione di supplenza all’inerzia e alle resistenze nazionali. Proprio però su questo tema, ma limitatamente al potenziamento delle cure palliative e dell’assistenza domiciliare, è depositata in Parlamento proprio a firma Cesa una proposta di legge. “Siamo per la vita sempre” – scrive nella sua nota Cesa – e vanno evitate forzature che mettano a rischio i più fragili come anziani, disabili, persone sole”.
Cesa, inoltre, invita l’intero centrodestra molisano a respingere la proposta. A sottoscriverla erano stati i consiglieri Armandino D’Egidio di Fratelli d’Italia e Massimo Sabusco della Lega, forze politiche apertamente schierate sulle posizioni intransigenti delle gerarchie cattoliche. A loro si è unita anche la consigliera Stefania Passarelli, consigliera regionale del gruppo “Il Molise che vogliamo”.
Va capito adesso cosa accadrà, se Fratelli d’Italia e Lega lasceranno ai propri esponenti libertà di coscienza – come avviene su temi sensibili come questo – oppure se scatterà la disciplina di partito.