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mercoledì, Aprile 23, 2025

Transizione energetica, a disposizione del Molise 40 milioni di euro

AttualitàTransizione energetica, a disposizione del Molise 40 milioni di euro

Una montagna di soldi. Tanti sono i 40 milioni a disposizione della Regione Molise per il piano di Transizione energetica inserito nel documento di Economia e Finanza licenziato dalla Giunta regionale. Una montagna di soldi trasferiti dall’Unione europea e dallo Stato (la quota regionale è di soli 3 milioni e 600mila euro) che serviranno a cambiare il volto e la geografia del Molise e a determinare le condizioni per un rilancio industriale delle regione.

Energia pulita, fonti rinnovabili quindi, che tuttavia va regolamentata a partire da un piano degli insediamenti che al momento non c’è ancora. Ci stanno lavorando l’Assessorato alle attività produttive e l’Università del Molise. Il principio cardine da rispettare è ispirato a criteri di equilibrio, ovvero dalla individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti e fonti rinnovabili da un lato e, dall’altro, la necessità di salvaguardare il territorio e il paesaggio da insediamenti indiscriminati.

In tal senso vanno ricordate le polemiche sorte a fronte di ipotesi di insediamenti eolici altamente impattanti sul paesaggio, come quelli un tempo ipotizzati in basso Molise su zone a vocazione agricola. Analogo discorso è quello che riguarda il settore del fotovoltaico con campi invasi a macchia di leopardo da pannelli solari.

La sfida che la regione dovrà vincere sarà quindi quella di approvare in tempi strettissimi un piano degli insediamenti. Produrre energia pulita e a prezzi bassi è un progresso che riguarda non solo il consumo domestico ma, soprattutto, quello industriale con ricadute importanti sul fronte dell’occupazione.

Tra gli obiettivi regionali va segnalata in prospettiva la produzione di idrogeno verde, elemento i cui benefici ricadrebbero nel settore dell’industria, delle piccole e medi imprese e nel trasporto locale. Al fine di tale produzione è prevista la istituzione di unità sperimentali attraverso il recupero di aree industriali dismesse.

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