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giovedì, Aprile 24, 2025

Considerazioni su parchi, uomini e sistemi complessi

EditorialiConsiderazioni su parchi, uomini e sistemi complessi
  1. di Annunziata D’Alessio

Il 10 aprile 2025 l’amministrazione comunale di San Giuliano del Sannio ha votato all’unanimità la non annessione al Parco del Matese relativa alla perimetrazione prevista. I giorni trascorsi sono stati giorni caldi, di fermento che hanno visto sul fronte Matese libero allevatori e agricoltori impegnati ad esprimere il loro NO GRAZIE al Parco nazionale, visto unicamente in un’ottica restrittiva e come tale una “disgrazia” per il nostro territorio. Di Contro al messaggio fatto passare si è invece mobilitato uno squadrone di associazioni ambientaliste molisane e abruzzesi che vedono nel Parco “un’opportunità” per la collettività: finalmente “un’occasione di tutela e salvaguardia dall’illegalità dei valori naturali, storici e culturali dei luoghi”. Insomma qualcosa che dovrebbe essere automatico per chi vive in queste realtà e che invece si fatica a far capire quanto la differenza fra “anarchia” e il concetto di libertà che si porta dietro diritti e doveri.
Si dice che la migliore pratica da esercitare, superiore a tutte le altre, sia quella della meraviglia.

Per sua definizione la meraviglia “è un’emozione complessa e potente, una risposta spontanea a ciò che supera le nostre aspettative e ci mette di fronte all’ignoto”. Il mio paese, come l’intera regione Molise, ha ormai affinato questa pratica (fino allo spaesamento!) e pertanto adesso si resta in attesa dei successivi risvolti. Permane, inoltre, la questione legata al progetto disegnato in una logica di segno opposto a quella del Parco quale la realizzazione di una aviosuperficie nello stesso territorio sangiulianese. Un punto altrettanto controverso da decifrare e su cui ci si interroga.

Di fatto il futuro della mia comunità, e non solo, rimane ancora fermo in un dilemma identitario di fronte al quale si tentenna e si tergiversa senza orientamenti di certezza alcuna. E viene sempre più da chiedersi dove sia auspicabile cercare il bene comune…
In buona sostanza cosa non funziona nel piccolo mondo in cui ho scelto di vivere fin da bambina e nel quale ho addirittura investito da adulta? Cosa c’è che non va?! Siamo noi persone? Troppo performanti? O troppo poco?! Le risorse che abbiamo? O quelle che non abbiamo?! Le cose che vediamo? O che non vediamo?! Le situazioni che capiamo? O quelle che non capiamo?! Sembra sempre che abbiamo troppo poco in un senso o troppo in un altro e non si capisce mai quale sia la giusta misura per andare finalmente bene. In realtà, non si tratta di un rompicapo. Siamo semplicemente all’interno di un sistema amorfo, tale perché, secondo la chimica, gli atomi o le molecole non sono disposti in un ordine regolare, ma del tutto casuale, come in una fase liquida, ma immobile. Ben lontani, dunque, perfino dalla deplorata società “fluida” teorizzata da Z. Bauman con le sue caratteristiche d’instabilità, fragilità, diventata modello di velocità senza durata e riferimento per la sociologia contemporanea. Ma lontani anche da un sistema complicato.

“Complicato” deriva dal latino cum plicare ovvero “piegare insieme”. Il che significa che qualcosa di complicato può essere comunque s-piegato. Ma ancora più lontani siamo anche da un sistema complesso. “Complesso” deriva dal latino cum plecto. ovvero “intrecciato insieme”, per cui per quanto un sistema possa non seguire una logica lineare ma del tutto propria, rientra comunque in una sua logica ben definita. Proprio come il volo di uno stormo! Dunque siamo fuori da ogni definizione di senso che faccia riferimento alla sociologia o che si appelli all’etimologia delle parole. Troviamo asilo solo nel dizionario di biochimica! Come a dire che siamo più un oggetto di analisi scientifica che soggetti d’implicazione umanistica. Eppure in questa apolidia di significati sarebbe bello riuscire ad essere “dentro” la danza di uno stormo! Sarebbe bello riuscire ad essere dentro un sistema complesso! Sarà che ogni sistema complesso è fatto di parti (elementi) e relazioni. Sarà che ogni sistema complesso è innanzitutto un sistema aperto e interconnesso che scambia materia ed energia con l’esterno. Sarà che per mia personale inclinazione non amo le cose semplici −almeno nel significato etimologico: sine-plica ovvero “senza piega”− e preferisco districare ciò che è intrecciato perché molteplice. Sarà, sarà, sarà …Certo è che la Natura ha sempre da insegnare e all’uomo resta solo da osservare e imparare! Se applichiamo la dinamica dello stormo in volo apprendiamo, da studi effettuati, come ogni singolo uccello in aria s’interessi a coordinare il proprio movimento con i membri del gruppo a lui più prossimi così da mantenere una distanza ben precisa pari alla lunghezza del proprio corpo mentre ognuno dei componenti dello stormo si muove nella stessa direzione. Una vera e propria architettura di tempo/ spazio/movimento / interazione /orientamento che genera come risultato la spettacolare lezione di biomimetica a cui possiamo avere la fortuna di attingere soltanto levando lo sguardo al cielo. Ma questo, forse, oggigiorno non è né complicato né complesso ma semplicemente impensabile!
*docente di Lettere

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