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martedì, Ottobre 22, 2024

Elezioni Regionali 2013, sul Molise l’ombra delle firme false

AperturaElezioni Regionali 2013, sul Molise l'ombra delle firme false

di PASQUALE DI BELLO

Quello che potrebbe scoppiare a giorni, sarebbe un caso di rilievo nazionale. Da indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, sembra che la Procura della Repubblica di Campobasso stia indagando su una ipotesi di brogli elettorali relativa alle elezioni Regionali del 2013. Sarebbero coinvolte più persone, accusate di aver alterato la procedura di raccolta firme.

Firme false. L’ombra inquietante dei brogli elettorali si allunga sulle elezioni regionali del 2013, quelle che hanno sancito la vittoria del centrosinistra e l’elezione a governatore del Molise di Paolo di Laura Frattura. La Procura della Repubblica di Campobasso, su sollecitazione della Commissione preposta alla verifica degli adempimenti elettorali, avrebbe già recapitato i primi avvisi di garanzia. Sarebbero diverse le persone coinvolte nella vicenda, quasi tutte appartenenti al centrosinistra. Il condizionale, in questo, non è solo prudenziale ma obbligatorio. Se così fosse, ovvero se ci fossero state delle manomissioni o alterazioni alla procedura di raccolta firme che precede la presentazione delle liste, vorrebbe dire che per quattro anni il Molise è stato governato a seguito di una elezione truccata. L’esito delle elezioni, favorevoli all’attuale governatore, sarebbe stato il medesimo in ogni caso essendosi Frattura affermato con un largo margine sull’uscente Michele Iorio. Ma questo non vuol dire assolutamente nulla. Proprio il Molise è assurto in passato alle cronache nazionali per ben due elezioni ripetute a seguito di irregolarità nella presentazione delle liste. Dalle indiscrezioni circolate nelle ultime ore, il fatto riguarderebbe più di una lista e più di uno tra i soggetti abilitati alla autenticazione delle firme. Tra questi, parrebbe finito nella rete anche qualcuno degli attuali residenti in Consiglio regionale.

Il caso Molise scoppia con quattro anni di ritardo, praticamente a legislatura scaduta (tra un anno si vota), ma ciò non toglie  rilevanza al fatto che cade proprio in un momento di feroci polemiche, quelle che hanno fatto seguito alla vicenda che ha colpito alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle in Sicilia. Il PD, e Matteo Renzi in particolare, non hanno esitato a cavalcare l’onda. Se venissero confermate e chiariti i contorni della vicenda molisana, l’ambito generale della vicenda si potrebbe allargare. Sarebbero proprio esponenti del centrosinistra al governo della Regione ad essere finiti sotto la lente della Procura.

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