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domenica, Dicembre 22, 2024

Cultura, dalla padella alla brace. Ioffredi si dimette, torna tutto nelle mani di Frattura

AperturaCultura, dalla padella alla brace. Ioffredi si dimette, torna tutto nelle mani di Frattura

di PASQUALE DI BELLO

Domenico Ioffredi, consigliere regionale delegato alla Cultura, si è dimesso dal proprio incarico e ha restituito la delega al governatore Frattura. Dietro alla vicenda, pare ci siano dissapori proprio con il presidente della Regione. Frattura avrebbe operato una serie di scelte senza coinvolgere il consigliere da lui delegato. Va in scena l’ennesima pantomima regionale, una commedia delle parti che prosegue da anni e che non ha prodotto nulla di buono per la cultura molisana.

La notizia, incredibile ma vera, è che il consigliere regionale Domenico Ioffredi si è dimesso dall’incarico di delegato alla cultura. A conferirgli il mandato era stato lo stesso presidente Frattura che, per l’occasione, aveva rispolverato l’espressione di Carlo V d’Asburgo: “Todos Caballeros”. Tutti Cavalieri. Una ricompensa tanto vuota quanto farlocca, quella assegnata da Frattura a fedelissimi in crisi di identità. Insieme a quella di Ioffredi, le altre deleghe riguardano la caccia, assegnata a Cristiano Di Pietro; la protezione civile e la ricostruzione, assegnate a Salvatore Ciocca, lo sport per Carmelo Parpiglia e quella leggendaria al turismo assegnata a Domenico Di Nunzio. Stiamo parlando, in realtà, del vuoto siderale. Le deleghe ai consiglieri sono un’invenzione della politica priva di ogni fondamento giuridico. I consiglieri delegati non hanno né poteri amministrativi né tantomeno portafoglio da amministrare. Ma un cavalierato, come rimanere a Carlo V, non si nega a nessuno. E così il Molise si è ritrovato per anni il consigliere Ioffredi, oggi dimissionario, a rappresentare seppure senza alcun potere la Cultura molisana. Alla base del gesto, pare che vi siano dissapori tra Ioffredi e il suo stesso mentore, Paolo di Laura Frattura, che avrebbe operato alcune scelte senza coinvolgere l’uomo da lui delegato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, pare sia la nomina (per altro meritatissima) dell’architetto Franco Valente a Conservatore del sito di San Vincenzo al Volturno. Valente, uomo di alta formazione culturale, con Ioffredi non ha mai legato e questo non è un mistero.

L’uscita di scena di Ioffredi diventa lo spunto di riflessione su un tema, quello della Cultura, a cui la Regione targata Frattura non ha mai dato alcuna importanza. Come hanno più volte sottolineato consiglieri e attivisti del Movimento 5 Stelle, la cultura in Molise è diventato un fatto marginale, un mistero buffo assegnato pressoché in appalto all’enigmatica Fondazione Molise Cultura, un apparato che assorbe 500mila euro all’anno di cui una larga parte sono destinati a pagare i dipendenti ufficiali e quelli di complemento. Per la Cultura, tolti questi quattrini, rimane ben poco e di quel poco, se si considera che la stessa Fondazione ha esternalizzato servizi per 250mila euro all’anno, facendo cioè fare ad altri ciò che dovrebbe fare essa stessa, non resta praticamente niente.

Con le dimissioni di Ioffredi, arriva il carico da undici e il mistero da buffo si trasforma in grottesco. Ioffredi si è dimesso dal niente, da una delega priva di poteri, creata ad arte per fare, come dicono a Napoli, ammuina e dare visibilità gratis agli interesati. Ioffredi si è dimesso, purtroppo per i molisani restano gli altri delegati. Per loro l’ammuina continua, per il Molise,invece, continua la corsa al record mondiale del ridicolo.

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