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domenica, Dicembre 22, 2024

Il vescovo De Luca: “Cuore sconvolto”. La chiesa piange don Ulisse, città sconvolta

AttualitàIl vescovo De Luca: "Cuore sconvolto". La chiesa piange don Ulisse, città sconvolta

img_9654«La chiesa piange don Ulisse e non vuole essere consolata» così il vescovo Gianfranco De Luca ha aperto l’omelia dei funerali del parroco del Carmelo colpito nel pomeriggio dell’ultimo dell’anno a soli 44 anni da un infarto che non gli ha lasciato scampo. Si è sentito male in sacrestia mentre si preparava per la messa. Due le cerimonie religiose che lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio, la prima alle 8,30 nella sua chiesa, il Carmelo, che guidava da 4 anni e dove per la sera del 31 aveva organizzato una festa nei locali della parrocchia per accogliere i poveri, gli anziani soli, gli emarginati. E poi i funerali in cattedrale alle 11 non prima però di un ultimo giro con il feretro al porto, vicino a quel mare che don Ulisse amava tanto e che lui definiva ‘la bellezza di Dio’. Una folla straziata di fedeli lo ha accompagnato e lo ha accolto in un grande abbraccio in cattedrale dove non c’è stato spazio per tutti. Molti hanno ascoltato la cerimonia all’esterno grazie a un altoparlante. Un centinaio i sacerdoti che hanno partecipato alla liturgia che è stata aperta dalle parole di Don Benito che ha ricordato la sua infanzia, l’adolescenza, l’ordinazione nel 1997 e poi la sua nomina a San Giuliano pochi giorni prima del terremoto, dove ha partecipato alla ricostruzione materiale e sprituale di una comunità smarrita. Ora è lui ad aver lasciato smarrimento in una comunità che gli era molto legata. Un uomo capace di incontro e di dialogo, innovativo, poliedrico e alla ricerca sempre di nuovi stimoli pastorali. Era riuscito a riportare in chiesa tanta gente. Sempre affabile con tutti, ha lasciato un vuoto incolmabile. E’ stato anche direttore della Caritas, un’esperienza che per lui si è rivelata una palestra di umanità e anche segretario del vescovo De Luca: “C’è una dimensione del dolore che è inconsolabile e va custodita nel cuore non come rabbia, ma come presa d’atto della propria impotenza” ha detto il vescovo commosso.
«Quando sono corso in ospedale e l’ho trovato sulla barella ho visto il suo volto sereno, la sua maestra mi ha detto ‘Ho visto Ulisse fanciullo» ha aggiunto ancora De Luca che ha chiesto a Don Ulisse di aiutarlo ancora nel suo ministero come quando era in vita. Un ultimo saluto anche dal monsignor Valentinetti che ha condiviso con don Ulisse l’esperienza di San Giuliano. Parole le sue interrotte in continuazione dalla forte commozione: “La morte resta un’enigma, non è un addio ma un arrivederci a un fratello, a un amico, a un sacerdote. Ti spalanchino le porte del cielo i bambini di San Giuliano”

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