Sono passati quasi due mesi dalla mareggiata che ha allagato case e strade a Rio Vivo a Termoli. L’acqua del mare è arrivata fin dentro le abitazioni con danni enormi per gli abitanti della zona che vivono con il terrore che possa succedere ancora. Perché dopo la mareggiata la situazione è rimasta identica, nessun intervento è stato fatto per evitare nuovi allagamenti. Secondo i residenti, che si sono riuniti insieme al comitato pro-alluvionati Rio Vivo Marinelle, con l’allungamento del braccio del porto c’è stata una mutazione nelle correnti che ha provocato l’erosione della spiaggia a sud di Termoli e negli anni 70 conosciuta con il nome “le dune”. Il fenomeno ha privato di ogni tutela i terreni e le case della zona, alcune delle quali sono state fagocitate dal mare. Ma negli anni è andata avanti anche una cementificazione selvaggia di questo lembo di costa, con case costruite a ridosso della spiaggia e poi condonate. Secondo gli abitanti le barriere frangiflutti, continuamente sbancate dalla furia del mare, si sono rivelate inadeguate. E’ necessario invece un intervento più incisivo che possa far dormire sonni tranquilli alle famiglie. “Il rischio di finire sommersi dal mare è ancora un rischio reale” scrivono in una nota. Per questo il comitato chiede un incontro urgente con il prefetto di Campobasso e con il presidente della Regione Michele Iorio per un tavolo di confronto in cui si possa far comprendere la vulnerabilità della zona, per poter individuare le soluzioni più adatte.
Mareggiata a Rio Vivo: “Non è cambiato nulla”. I residenti chiedono incontro a Iorio
