Nell’epoca della fibra ottica a Rionero Sannitico sembra essere piombati indietro di venti anni: 0,6 Mbps contro offerte che partono da 20-30 Mbps fino ad arrivare a 300. Da un mese a questa parte, ad aumentare la frustrazione dei cittadini del paese altomolisano, si sono aggiunte continue interruzioni del servizio che rendono la vita impossibile a chi, anche con una velocità di connessione ridicola, cerca di mandare avanti la propria attività imprenditoriale. La farmacia, un bar ricevitoria, un’attività di e-commerce: nessuno è stato risparmiato. Esiste anche la possibilità che altri utenti abbiano lo stesso problema, ma non se ne accorgono, poiché usano Internet in maniera più limitata. Le segnalazioni al 187 di Telecom, proprietaria della rete, sortiscono più o meno sempre lo stesso risultato: la connessione torna per qualche ora o al massimo per qualche giorno per poi sparire inesorabilmente. I tecnici del call center fanno le mnemoniche operazioni che hanno imparato in qualche ora di tirocinio e chiudono la segnalazione come problema risolto. Altri, più preparati, indagano meglio e constatano la situazione disastrosa della centrale Telecom di Rionero Sannitico: un apparato miniDSLAM che la Telecom ha messo in opera dal lontano 2007 nell’ambito del progetto anti digital divide per tamponare, appunto, il divario digitale con il resto del mondo. Queste sono mini centrali collegate a centrali più grandi che “concedono” un po’ del loro segnale. Mettendo la situazione in mano ad operai specializzati su questo tipo di apparati potrebbe essere possibile arrivare a una soluzione, ma si tornerebbe al punto di partenza: una connessione estremamente lenta, assolutamente inadatta per il web di oggi. I lavori per attivare l’agognata fibra dovrebbero partire entro l’inizio del 2018: troppo tempo per rimanere al passo con un mondo che corre ad un’altra velocità. Perché non montare nel frattempo una centrale ADSL2 al posto di quella in esercizio, visto che, in tutta Italia, ne sono state dismesse a centinaia per far posto alla fibra? Sembra che in provincia di Isernia questi apparati obsoleti siano rimasti solo in pochissimi comuni e portare come motivazione la mancanza di utenza (e quindi di ritorno economico) è un argomento che non tiene.