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domenica, Dicembre 22, 2024

Agnone. Truffa del pacco, rubati gioielli e contanti a una coppia di pensionati

AgnoneAgnone. Truffa del pacco, rubati gioielli e contanti a una coppia di pensionati

Da Agnone riceviamo una lettera che volentieri pubblichiamo, per far sì che anche altre persone, soprattutto anziane, possano essere truffate da gente priva di scrupoli. Una coppia di pensionati è stata infatti derubata di una somma di denaro consistente, oltre che di alcuni gioielli:
“Nei giorni scorsi, nella nostra cittadina, si è consumata una truffa (sì! Proprio qui, ad Agnone) ai danni dei nostri nonni e abbiamo pensato di mettere in guardia i nostri concittadini affinché questa brutta vicenda non possa riverificarsi. Poco dopo mezzogiorno, a casa dei nonni è squillato il telefono. All’altro capo un ragazzo si è finto uno dei nostri cugini (dicendo di essere molto malato e perciò costretto a casa). Stava telefonando a nonna e nonno per chiedere loro un favore: di lì a poco sarebbe passato un corriere a consegnare per lui un computer e voleva che venisse saldato il conto (circa 2.500 euro). Naturalmente si sarebbe preoccupato di restituire la somma l’indomani. Opposta qualche resistenza, il giovane si sarebbe messo a piangere, implorando aiuto. E cosa fa un nonno sentendo piangere il nipote? Cede! Poco dopo squilla nuovamente il telefono (parliamo del fisso) e a parlare è il finto corriere che, chieste indicazioni raggiunge la casa dei nonni, sfortunate vittime del raggiro. Intanto, mentre avveniva la consegna, al telefono il nostro finto cugino spiega che ci sarebbe un altro pacco ma, ovviamente, c’è da pagare. Il nipote continua a chiedere aiuto e nonna e nonno hanno ceduto. Purtroppo, non arrivano alla cifra dunque l’attore chiede ai nonni di dare al corriere l’oro che c’è in casa. Dopo un po’ di incertezza, la nonna cede – rinunciando ad uno dei pochi lussi che si è concessa. Il corriere prende la refurtiva e va via. Come abbiamo scoperto tutto? Provando a contattare telefonicamente nonna e nonno (ancora ignari) scopriamo che il telefono risulta staccato. Uno di noi raggiunge i nonni, ricollega il telefono alla rete e il cugino incriminato (coinvolto a sua insaputa nella truffa) riesce a chiamare i nonni. Al telefono, lui chiede chiarimenti: di che pacco parlava la nonna? Quando li avrebbe chiamati per chiedere loro di anticipare i soldi? Compreso che ci fosse qualcosa di sospetto, quindi, nostro cugino va dai nonni e scopre il raggiro, nello sconforto di tutti. Sì! Un ragazzo (di circa 20-30 anni, la nostra età praticamente) magro, con carnagione olivastra, maglietta nera, cappellino nero e pantalone chiaro in poche ore è riuscito a sottrarre a nonna e nonno tutto ciò che hanno risparmiato, una somma destinata ad alcuni lavori di muratura. Un gesto che ci disgusta e che, lo ammettiamo, ci spinge a pensare il peggio su quel giovane. No! Non riusciamo a credere che sia un bisognoso. Speriamo solo che venga assicurato alla giustizia e, soprattutto, che non riesca ad umiliare e distruggere la vita di altre persone come il nonno e la nonna”.

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