Michele Mignogna
Lo ammetto, in questo caso sono di parte. Michele Giambarba sindaco di Casacalenda, che mi onoro di conoscere da decenni, mi è simpatico, viso sornione, barba alla Marx, collocazione politica a sinistra, finalmente, un po’ di sinistra ancora presente e che amministra. Insomma Giambarba per chi, come me, ricorda un tempo andato fatto di riunioni di partito (quello comunista ovviamente, e comunista non è una parolaccia, potete usarla tranquillamente non vi succede nulla) affollate, sezioni piene di fumo e discussioni interminabili con l’unico obiettivo di “far bene al territorio, è il Sindaco che tutti dovrebbero avere. Giambarba amministra per amministrare, senza nascondersi come fanno tanti altri sindaci, che fanno finta di lottare per la propria città ma poi sono i primi a lavorare contro i propri cittadini. Giambarba non è di questa generazione di sindaci, Giambarba viene da lontano e lo ha dimostrato. L’ultima dimostrazione in ordine di tempo è il divieto assoluto su tutto il territorio comunale (di Casacalenda n.d.) all’utilizzo del famigerato Glifosato, Il glifosato è un diserbate sistemico, dissecca cioè ogni tipo di vegetazione, perdura nell’ambiente inquinando per diversi anni il suolo, l’aria e l’acqua.
Diversi studi condotti in alcuni Paesi hanno dimostrato l’esistenza di relazioni tra l’impiego dell’erbicida e la diffusione di neoplasie a carico del sistema digerente, delle ossa e di malformazioni fetali, è scritto nella delibera. Sul glifosato ci sono diverse scuole di pensiero, ma se pensiamo al semplice principio di precauzione bene ha fatto il sindacone di Casacalenda, e chi difende l’ambiente non può che appoggiare questa scelta. Una scelta di ampio respiro a ben guardare, in quanti si sarebbero messi contro la multinazionale che produce il veleno? In quanti in Molise, hanno pensato a una delibera del genere? Nessuno, Giambarba l’ha pensata, scritta e fatta approvare. Ecco un motivo in più per andare a Casacalenda nelle calde giornate d’estate.