Ancora un tavolo convocato dal prefetto di Isernia Fernando Guida per fare il punto della situazione sull’inquinamento nell’area venafrana. Erano presenti diversi comitati e associazioni: oltre alle Mamme per la salute – le prime a sollevare il problema e da sempre in prima linea nel tentare di trovare una soluzione – c’erano i delegati del Wwf Molise, di Venafro in movimento, dell’associazione Caponnetto, del movimento civico Area Matese e del Comitato contro le camorre. Che attraverso il suo portavoce, Emilio Izzo, ha parlato di novità importanti emerse dall’incontro di scena in Prefettura: “L’inquinamento è certo ed è anche di una certa rilevanza – ha detto – e dunque non eravamo visionari. Le nostre preoccupazioni era fondate. Ma ora bisogna fare qualcosa, a partire dalla Regione che a mio avviso ha la possibilità di revocare le autorizzazioni a Herambiente e Colacem”. In attesa di altre novità, il Comitato contro le camorre rilancia la propria azione di protesta, affinché la regione faccia la propria parte: “Fatta salva l’attività del prefetto, che ci ascolta, che per noi è una figura fondamentale – ha detto ancora Izzo – noi porteremo di nuovo le nostre proteste di fronte alle due aziende del venafrano per dimostrare che i cittadini non ci stanno. Al tempo stesso porteremo la nostra protesa anche alla Regione perché è l’unica al momento (al di là delle procure, che vedremo cosa vorranno fare e cosa emergerà dalle loro indagini) può fare qualcosa subito. E cioè revocare le autorizzazioni. Quelle aziende – ha concluso – a mio avviso non possono operare perché mancano le certificazioni adeguate”.
Inquinamento piana Venafro, Izzo: la Regione fermi subito Herambiente e Colacem
