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domenica, Dicembre 22, 2024

BOCCARDO, UIL: “Centri per l’impiego, in Italia non si ride, in Molise si piange”

EvidenzaBOCCARDO, UIL: "Centri per l'impiego, in Italia non si ride, in Molise si piange"

Qualche giorno fa, lavoratrici e lavoratori dei Centri per l’Impiego di tutta Italia hanno manifestato a Roma davanti alla sede del Ministero del Lavoro per denunciare la situazione di abbandono in cui versa il sistema delle politiche attive, sia sul fronte del lavoro degli addetti che dei servizi offerti al cittadino.

“Se possibile, in Molise si sta persino peggio. Da noi c’è una situazione di vera emergenza e difficoltà nella gestione dei servizi delle politiche attive del lavoro, generata da mesi di contraddizioni e contrapposizioni che non hanno condotto a risultati apprezzabili.” Questa la forte denuncia di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana, che rivendica: “ Serve in tempi brevissimi una soluzione istituzionale, un confronto della Regione con i Sindacati che rappresentano i lavoratori dei Centri per l’impiego e le istanze di tutto il mondo del lavoro. È necessaria una svolta, con assunzione di responsabilità, da parte della politica, concordata col Sindacato, rispetto sia alla allocazione dei Centri per l’impiego che del personale dipendente, oggi sottorganico. Ben altro dell’intervento di avvocati (legittimamente impegnati a difendere gli interessi dei singoli), di nuovi ricorsi giudiziari che durano mesi e il cui esito è sempre incerto.”

“Da qualche anno stiamo rivendicando, come UIL, la necessità di potenziare sul nostro territorio i Centri per l’Impiego, soprattutto considerando l’importante funzione che svolgono in una realtà in cui la disoccupazione aumenta e con essa il disagio sociale di migliaia di lavoratori fuorusciti dal sistema produttivo o di giovani in cerca di occupazione. Serve una politica di investimenti mirati per promuovere, in maniera efficiente ed efficace, le politiche attive del lavoro. Inoltre, è indifferibile una soluzione della vertenza dei precari ai quali, a differenza di quelli delle altre Regioni, non è stato rinnovato il contratto dopo l’ultima proroga: si deve procedere alla loro contrattualizzazione e stabilizzazione secondo quanto reso possibile dal recente “Decreto Madia” e dal DL150/15.”

“Ancora una volta alziamo la voce affinché le Istituzioni locali mettano davvero al centro della loro agenda politica il LAVORO, soprattutto attraverso l’operatività di questi servizi, utilizzando tutti gli strumenti normativi oggi a disposizione per porre fine a questo stallo, aprendo un confronto vero con le Organizzazioni sindacali per l’attuazione del processo di riordino e per il reinserimento di tutti i lavoratori precari (di questo e di tutti gli altri settori della nostra disastrata Pubblica Amministrazione).”

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