L’ufficio postale aveva aperto da pochi minuti. In coda allo sportello c’erano già dieci persone, in attesa di riscuotere la pensione. Gli addetti di un istituto di vigilanza avevano da poco consegnato dei soldi all’unica dipendente delle poste di Castelpetroso. Non appena sono andati via, i rapinatori sono entrati in azione. Erano entrambi incapucciati, il volto semicoperto da grossi occhiali scuri. Uno di loro si è fermato davanti alla porta impugnando una pistola, l’altro – dalla corporatura robusta – è entrato. Aveva con sé un borsone. Ha camuffato la voce, cercando di far credere che fosse una donna, ma la messinscena è servita a poco. Oltre a prendersi un pacchetto contenente quattromila euro, l’uomo ha cercato di forzare anche la cassaforte con un seghetto elettrico, ma ha dovuto rinunciare, perché l’operazione ha richiesto più tempo del previsto. Inoltre proprio in quel momento stava entrando un altro cliente. Lo ha comunque bloccato il complice, puntandogli contro la pistola. Il blitz è durato in tutto cinque minuti. I primi ad arrivare sono stati i Carabinieri della stazione di Cantalupo nel Sannio, seguiti dagli agenti della Polizia postale di Isernia. Sul posto anche la Squadra mobile. Gli investigatori hanno ascoltato la dipendente e i clienti, per raccogliere tutte le informazioni necessarie. Nel frattempo sono stati attivati posti di blocco sulle principali strade della provincia, ma è servito a poco. Da quanto si è appreso i due rapinatori sono scappati a bordo di una Fiat Punto nera, rubata nel mese di novembre a Capistrello, in provincia dell’Aquila. È stata ritrovata dai Carabinieri pochi minuti dopo il colpo. É stata abbandonata e data alle fiamme lungo una stradina di campagna, nelle vicinanze della provinciale che conduce alla frazione Guasto. Evidentemente ad aspettarli c’era una terza persona. Ma nessuno ha visto l’auto usata per proseguire la fuga
Rapina alle Poste di Castelpetroso, magro il bottino: quattromila euro
