La risposta del presidente della Regione Frattura all’interrogazione presentata dal consigliere regionale Scarabeo (insieme ai colleghi Totaro e Lattanzio), riaccende i riflettori sul caso dei cantonieri e degli autisti della Provincia di Isernia, rimandati a casa dopo oltre dieci e – in alcuni casi – anche 20 anni di servizio. L’assist del consigliere venafrano è stato infatti raccolto dagli stessi lavoratori del comitato Osvaldo Pallotta. In questo ultimo anno trascorso senza percepire nemmeno un euro non si sono di certo arresi, ma i risultati sono sempre stati gli stessi. Nulla di fatto. Anche nelle ultime settimane hanno chiesto ai vertici dell’ente di via Berta di procedere con la riassunzione degli operai – così come prevede una norma nazionale – ma il presidente Coia per l’ennesima volta ha detto no, “con motivazioni che a nostro giudizio sapevano più di acredine che di reale impossibilità – ha commentato Emilio Izzo, portavoce del comitato -. Adesso però, alla luce dell’interrogazione di Scarabeo e della relativa risposta, crediamo ci siano i presupposti per ritornare a confrontarsi e possibilmente a trovare la soluzione”, ha detto ancora, visto che lo stesso presidente della giunta regionale ha dato la “piena disponibilità a partecipare a un incontro congiunto con tutti i soggetti coinvolti”. Questa riapertura al dialogo per il comitato dei cantonieri e degli autisti è un’occasione da cogliere al volo. Per questo chiede ufficialmente al presidente Frattura e al presidente Cotugno, un tavolo di trattativa alla presenza dell’assessore regionale Nagni e del presidente della Provincia Coia. L’augurio di Izzo, data la delicatezza del problema, è che la convocazione arrivi subito, ma i precedenti non fanno ben sperare: per avere una risposta alla sua interrogazione, Scarabeo ha dovuto attendere un anno, ma per le soluzioni sta ancora aspettando.