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domenica, Dicembre 22, 2024

Venafro. Il vice sindaco Ricci: la legge elettorale? Una porcata ai danni di cittadini e piccoli comuni

AttualitàVenafro. Il vice sindaco Ricci: la legge elettorale? Una porcata ai danni di cittadini e piccoli comuni
Alfredo Ricci

“Una porcata”. Per il vice sindaco di Venafro Alfredo Ricci non ci sono altre parole per definire la nuova legge elettorale voluta da Frattura e varata in fretta e furia dal consiglio regionale. Si tratta di uno schiaffo in faccia alle regole democratiche. Un esempio lampante è dato dall’abolizione del voto disgiunto che impedisce ai cittadini di scegliere il presidente della Regione: “Una porcata in salsa molisana: togliere il voto disgiunto – è il parere di Ricci – significa togliere ai cittadini di scegliere democraticamente il proprio presidente. Da che mondo è mondo i cittadini, quando vanno a votare, votano direttamente il presidente e i consiglieri regionali. È evidente che in questa maniera di toglie ai cittadini la possibilità di scegliere. Lo si fa con un trucco che ha la finalità di perpetuare l’attuale classe politica. In particolare sanno tutti che è uno strumento che vorrebbe in qualche modo puntellare la sciagurata ipotesi di ricandidatura del presidente uscente. È una porcata, noi la chiamiamo per nome, perché toglie ai cittadini ogni possibilità democratica di scegliere”. Per Ricci è dannoso anche il collegio unico. A suo avviso penalizza non solo la provincia di Isernia, ma tutti i piccoli comuni molisani: “Collegio unico significa innanzi tutto penalizzare il territorio della provincia di Isernia – ha detto ancora il vice sindaco di Venafro -. Ma significa in particolare penalizzare i piccoli comuni, di entrambe le province. Oggi si toglie il giusto peso ai piccoli paesi. Perché è chiaro che se un candidato è costretto a cercare voti, va nei comuni più grandi. Quindi si toglie importanza e significato al voto di chi invece conta davvero: la nostra è una regione fatta di piccoli comuni. La Regione dovrebbe dare risposte a loro. Penso ai comuni montani, ai centri delle aree interne: saranno abbandonati. E tutto questo per una scelta precisa da parte di chi oggi siede sui banchi del consiglio regionale. Ho sentito dichiarazioni trionfalistiche, perché dopo 50 anni il Molise ha una nuova legge elettorale. Ma il Molise la sua legge elettorale l’aveva già. Se questa è la novità – ha concluso Ricci – potevamo farne anche a meno”.

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