Doveva essere operata per un tumore al seno, ma non c’erano anestesisti e l’intervento è saltato. Succede al Veneziale di Isernia dove ieri c’è stato un blocco delle sale operatorie a causa della carenza di anestesisti. Tra gli alti ne avrebbe fatto le spese una paziente a cui doveva essere asportato un tumore al seno. Insomma, un disastro per l’immagine dell’ospedale isernino e per la salute dei ricoverati. Il disguido sarebbe stato causato dall’assenza in numero sufficiente degli anestesisti, impegnati tutta la notte per la chirurgia d’urgenza su due ragazze di Fornelli rimaste gravemente ferite in un incidente sulla Trignina. In conclusione la colpa non è di nessuno, ma una malata di tumore non è stata operata. Cosa dire, intanto la polemica infuria sui social, mettendo in mezzo anche i turni aggiuntivi di notte a settecento euro al pronto soccorso che, poi, non c’entrano niente con la drammatica carenza di anestesisti, come afferma David Di Lello, nella foto, Presidente della Sezione Regionale Molise AAROI-EMAC, che dice: ‘’I disagi subiti dai pazienti all’ospedale di Isernia, di cui siamo consapevoli, non sono casi isolati e attribuibili esclusivamente ad una gestione locale delle professionalità. È bene spiegare che gli anestesisti-rianimatori in termini di orario di lavoro danno il massimo e forse, talvolta, anche di più di quello consentito dalle leggi e norme vigenti per garantire, innanzitutto, la tempestiva e necessaria assistenza nei casi che rivestono le caratteristiche dell’emergenza-urgenza. Occorre, quindi, precisare che H 24 e 365 giorni all’anno, affinché siano rispettati precisi standard organizzativi e di sicurezza, segnatamente previsti da normative e linee guida vigenti per gli ospedali dotati di punto nascita e pronto soccorso, devono essere previsti almeno uno specialista di guardia nell’unità di Rianimazione, dove sono degenti pazienti critici, e uno di guardia che serve ad assicurare l’anestesia per gli interventi aventi le caratteristiche dell’urgenza/emergenza e i trasporti protetti di pazienti gravi da trasferire in altri nosocomi. Non può, quindi, prevedersi, al fine di recuperare una unità da assegnare alle sale operatorie di elezione al mattino, di sostituire l’anestesista di guardia nelle ore notturne con la pronta disponibilità, in quanto ciò potrebbe compromettere la tempestività dell’intervento come, solo a titolo di esempio, è necessario nelle emergenze ostetriche e nei politraumi oppure potrebbe compromettere l’assistenza ai pazienti critici qualora il medico di guardia in rianimazione, nel mentre il medico in pronta disponibilità si reca in ospedale dal proprio domicilio, fosse costretto ad allontanarsi dalla sua unità operativa, dove, si ribadisce, sono degenti pazienti critici e bisognevoli di cure intensive. L’unica e definitiva soluzione alla problematica è quella di procedere urgentemente all’assunzione a tempo indeterminato di anestesisti-rianimatori da assegnare a tutta la rete ospedaliera molisana, anche reiterando i bandi di concorso, nelle more, dunque, appare sterile e priva di qualsiasi fattivo contributo la polemica sui turni aggiuntivi che i medici-chirurghi in servizio presso gli ospedali molisani, non solo anestesisti-rianimatori, svolgono e senza i quali, stanti le attuali dotazioni organiche, sarebbe il caos’’.