Antenne dritte in via Kennedy. La tragedia di Genova, il terremoto in Basso Molise, la situazione di incertezza per almeno tre viadotti, il Gamberale, il Verrino e il Sente, la richiesta di aiuto lanciata dal sindaco di Agnone e, non ultima, la richiesta del Codacons di verificare la tenuta dei viadotti sull’intero territorio regionale, insieme – bisogna sottolinearlo – ad un allarmismo di fondo, che ha coinvolto un po’ tutti sulla situazione delle scuole, ebbene, tutto ciò ha spinto il prefetto di Isernia a riunire attorno a un tavolo i rapprentanti delle istituzioni. La parte più delicata dell’intera questione è la situazione di due viadotti in particolare. Il Verrino che collega Agnone e il Sente che porta a Belmonte del Sannio. Sono entrambi altissimi, entrambi hanno bisogno di manutenzione, ma essendo di competenza della Provincia e non dell’Anas, non ci sono fondi per la loro messa in sicurezza. Tanto che la Provincia, per evitare rischi, ha messo un limite orario di soli venti chilometri all’ora sul viadotto Verrino in caso di pioggia. Tenendo presente che la fondovalle del Verrino nasce come strada a scorrimento veloce, si capisce che c’è qualcosa che non quadra e che, magari, non viene detta. Ricordiamo che il viadotto sul Verrino crollò già 34 anni fa e poi fu ricostruito. Insomma si rischia di far rimanere isolata Agnone.
Per questo, Fernando Guida ha convocato una riunione urgente per un aggiornamento sulla situazione delle infrastrutture viarie, degli edifici strategici e delle scuole di ogni ordine e grado presenti nella provincia di Isernia, il cui territorio è stato già segnato in passato da emergenze idrogeologiche e sismiche. All’incontro prenderanno parte il governatore Toma, il presidente della Provincia Coia, i sindaci dei comuni interessati, i responsabili degli uffici scolastici, regionali e provinciali, i rappresentanti dell’Anas, dell’Asrem, dei Vigili del fuoco e delle forze di polizia. Sarà l’occasione per effettuare uno screening delle infrastrutture e degli edifici strategici presenti sul territorio, individuando le priorità e le opere più urgenti da compiere che andranno poi segnalate al Governo in vista dell’annunciata emanazione del piano di manutenzione straordinario.