Basta, non se ne può più, così Michele Iorio, commenta l’ennesima batosta in arrivo da Roma per la sanità molisana, l’ex governatore afferma durissimo di: «Non riconoscere più lo stato italiano come uno stato democratico basato sui principi sanciti dalla carta costituzionale. Il più importante dei diritti soggettivi è il diritto alla salute – afferma Iorio – ed è uno dei diritti inviolabili riconosciuti e garantiti dall’art. 2 della Costituzione italiana. Tale diritto viene violato dal nostro Stato attraverso atti, comportamenti, omissioni. L’ultimo, in ordine di tempo, è il blocco del turn over. In un momento in cui c’è carenza di personale negli ospedali molisani lo Stato italiano cosa fa? – Chiede Iorio – Si sdoppia: perché il Parlamento cerca di risolvere il problema approvando lo sblocco del turn over e il Tavolo Tecnico del Ministero delle Finanze e della Salute lo blocca. E’ inconcepibile, inaccettabile che la nostra ultima speranza, ora, resti il Decreto Calabria. Se ci sarà. Con la sanità siamo arrivati ormai all’inverosimile: chiudono i reparti, i cittadini non sanno più dove e come curarsi, e il Tavolo Tecnico sembra stare lì per peggiorare la situazione. Basti pensare – sottolinea l’ex governatore – ai criteri adottati dai tecnici della salute pubblica per la misurazione dei Lea. Oggi i livelli essenziali di assistenza non sono più valutati in base alle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Oggi i Lea vertono su parametri tecnico/burocratici che nulla hanno a che fare con i servizi al cittadino. Ci ritroviamo così che una regione come la Calabria risulta persino virtuosa nonostante le sue problematiche. Intanto – chiosa Iorio – la politica locale su tutto questo tace. Il Molise sta subendo una barbaria burocratica nel silenzio assoluto di tutti mentre, al contrario, ogni esponente regionale di qualsivoglia partito politico o istituzione molisana dovrebbe insorgere e far valere i diritto del nostro territorio e della nostra popolazione nelle opportune sedi. Credo sia arrivato il momento di mettere insieme tutte le nostre forze, dai partiti di destra a quelli di sinistra passando per il Movimentocinquestelle Molise e dar vita ad una class action coinvolgendo tutti i cittadini. Non c’è rimasto altro tempo, ne abbiamo perso fin troppo. Allora – chiude l’ex governatore – mi appello a tutti i partiti: Movimento cinque stelle, Lega, Pd, Forza Italia, Udc, Popolari per l’Italia, Fratelli d’Italia e movimenti civici: uniamo le nostre forze perché la regione Molise, che appena un anno fa sembrava essere diventata l’Ohio dell’Italia ormai a Roma è diventata indifferente a tutti».