Il richiamo della festa di Sant’Antonio a Chiauci è fortissimo. Qualcuno si prende le ferie proprio in questo periodo. Altri fanno centinaia di chilometri di strada pur di esserci. Ognuno è animato dal desiderio di tenere viva questa tradizione. Perderla significherebbe arrendersi per sempre, lasciare il via libera allo spopolamento. Chiaucesi e non come sempre si sono ritrovati di buon mattino per la benedizione del pane, un rituale tramandato di generazione in generazione. In passato le pagnotte venivano donate alle famiglie più povere. Non sempre potevano permetterselo a tavola. Un momento di condivisione – questo – che naturalmente trae ispirazione da uno dei miracoli del santo, ha ricordato don Francesco Corazzari.
La tradizione del pane a Chiauci è portata avanti da 16 famiglie. Ogni anno due di queste, a turno, organizzano la festa. Stavolta è toccato a Beatrice Iacobucci e a Domenico Sciarra. Dopo la benedizione del pane e la ricca colazione contadina – d’obbligo assaggiare il formaggio di pecora, accompagnato dal vino bianco – sono state riempite le ceste per la distribuzione delle pagnotte casa per casa. Giovani e meno giovani hanno portato per i vicoli del paese una ventata di allegria e la gioia di condividere ancora una volta questi momenti, con l’augurio che il prossimo anno i presenti siano ancora più numerosi.