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domenica, Dicembre 22, 2024

Scandalo Csm, Fucci: “Il sistema correntizio era ormai degenerato”

AperturaScandalo Csm, Fucci: "Il sistema correntizio era ormai degenerato"

Scandalo nomine al Csm, consiglio superiore della magistratura. Dopo le numerose polemiche e dichiarazioni di tanti dei protagonisti e dei commentatori, ora arrivano anche le parole pesanti di Carlo Fucci, procuratore di Isernia da circa un anno, dopo essere stato a lungo sostituto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Fucci dichiara: “Denunciai dieci anni fa i profili negativi del contesto associativo, quando decisi di uscire da Unicost (ai cui valori ho continuato ad ispirarmi) spiegai che il sistema correntizio era ormai degenerato perché si faceva avanti la logica della distribuzione delle assegnazioni. Da quando è scoppiato lo scandalo per le nomine al Csm – continua Fucci – sto ricevendo messaggi di colleghi da tutta Italia, quelli che conoscono la mia storia e le mie battaglie. Non voglio generalizzare, ma come i fatti stanno dimostrando avevo inteso bene. Nel corso degli anni ho presentato 12 domande per diventare procuratore aggiunto o procuratore della Repubblica, e per 12 volte sono state bocciate. Ho presentato tre ricorsi e li ho vinti tutti, qualcosa significherà, no?”.

E’ quanto afferma nella sua intervista al ‘Mattino’ Carlo Fucci, da un anno a capo della procura di Isernia, ma per trent’anni sostituto procuratore a Santa Maria Capua Vetere. Prima di venire a Isernia non ha mai cambiato sede, pur chiedendo promozioni altrove. E, a un certo punto, ha cominciato a chiedersi il perché di quei dinieghi. Perché lui, nel curriculum, ha inchieste serie. La sua battaglia principale, però, non l’ha combattuta nelle aule, ma fuori. Tra le correnti più colpite nella guerra tra toghe c’è infatti Unicost (Unità per la costituzione), coinvolta nello scandalo delle nomine al Csm e nelle manovre per scegliere i procuratori. Ma riguarda solo Unicost?

“Non credo. -dice Fucci – Rompere con il sistema dieci anni ha pesato doppiamente nel mio caso, perché tagliai i ponti con la logica delle correnti e, nello stesso tempo, ho portato avanti un discorso di denuncia sul piano associativo e con i ricorsi. I miei atti – conclude – le mie proteste alle decisioni del Csm sono stati fatti per affermare delle regole utili per tutti i colleghi. Sono stati affermati determinati principi, che hanno inaugurato un filone giurisprudenziale di cui il Csm dovrà ora tener conto”.

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