Hanno aspettato l’assessore regionale all’Ambiente Nicola Cavaliere davanti alla Palazzina Liberty – dove era atteso per partecipare alla manifestazione “Oscar Green” della Coldiretti – per esprimere tutta la loro contrarietà rispetto alle dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa convocata dal gruppo Hera a Pozzilli per presentare i risultati del monitoraggio della qualità dell’aria. Alcuni esponenti di Città Nuova – tra loro anche l’ex sindaco di Venafro Antonio Sorbo – hanno voluto ricordare, attraverso un documento consegnato all’assessore, i continui sforamenti dei valori del pm 10 e del biossido di azoto registrati lungo via Colonia Giulia dal 2006 al 2015. Hanno sottolineato, tirando in ballo i dati della Asrem, che il distretto di Venafro ha il più alto tasso di mortalità per tumori rispetto agli altri due distretti della provincia di Isernia. Superiore alla media anche il tasso degli aborti spontanei. L’associazione ha ricordato anche la presenza di tracce di diossina riscontrate qualche anno fa in alcuni campioni di latte. Oltre a questo, Città nuova ha messo in evidenza anche ciò che non ha fatto la Regione, a partire dal mancato potenziamento del monitoraggio delle sostanze inquinanti presenti nell’aria, nell’acqua e nel suolo; che si aggiunge ai “no” alla bretella di Ceppagna e a un processo di dismissione degli impianti che bruciano rifiuti. La Regione vorrebbe anche dismettere una centralina Arpa, mentre è in forte ritardo sul registro dei tumori e sugli studi delle malattie correlate all’inquinamento. Ma l’assessore Cavaliere ha respinto le accuse di Città Nuova, sottolineando che lui si attiene ai dati ufficiali e che in ogni caso la guardia sull’inquinamento nell’area venafrana resta sempre altissima.