Nel 2014, prima che il presidente Di Giacomo ne assumesse la presidenza, il tribunale di Isernia era al penultimo posto nella graduatoria che prende in considerazione i tempi di smaltimento dei processi. In tre anni la situazione è stata completamente ribaltata. Dal 139esimo posto si è passati a primo, con un tasso superiore al 145%. Lo ha certificato l’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, basandosi sui dati ufficiali del ministero della Giustizia. Una scalata impressionante, che però non è frutto del caso. Il gioco di squadra e un’organizzazione efficiente hanno permesso di raggiungere questo risultato: “Un dato importante, eccezionale – ha detto il presidente Enzo Di Giacomo – frutto del lavoro di squadra tra magistrati (togati e onorari), personale amministrativo e avvocati. Questo clima collaborativo ha prodotto grandi risultati. Ci siamo basati sull’organizzazione, sull’impegno e sulla fortissima determinazione nel raggiungere l’obiettivo”. Ed è un risultato ancora più significativo soprattutto se si prende in considerazione lo scenario di qualche anno fa, quando si parlava di chiusura della corte d’appello di Campobasso e del taglio dei tribunali di Isernia e Larino: “Ciò avrebbe comportato anche la chiusura di altri uffici paragiudiziari e di altri enti – ha detto ancora Di Giacomo – procurando un gravissimo danno all’economia della nostra regione, già provata da anno di crisi. Volevano chiudere usando questa motivazione: i piccoli uffici non funzionano, sono inefficienti. A questo punto, oltre a rendere un servizio alla collettività, ci siamo posti l’obiettivo di dimostrare nei fatti che i piccoli uffici non soltanto sono produttivi, ma possono essere anche più efficienti di quelli piccoli e medi. E lo abbiamo dimostrato nei fatti. Questo è un dato importantissimo anche per il futuro: nel caso in cui qualche Governo dovesse riprendere il disegno di soppressione di questi uffici certamente non potrà più servirsi di questa argomentazione. Questi sono dati che restano: abbiamo dimostrato che si può essere addirittura primi nella produttività e nell’efficienza. Anche – ha concluso – in piccole realtà come quella di Isernia”.