Com’era facile prevedere, non sono emerse novità sostanziali dall’ultima seduta del consiglio comunale di Agnone, dedicata al San Francesco Caracciolo. Il futuro del presidio altomolisano continua ormai a essere appeso a un filo, con il rischio concreto che il riconoscimento di ospedale di area disagiata finisca definitivamente su un binario morto. Basterebbe applicare correttamente il piano operativo 2015-2018 per invertire la rotta, ma finora di concreto s’è fatto poco o nulla, tant’è che il mese scorso il ridimensionamento del pronto soccorso è stato evitato in zona Cesarini con l’arrivo di due nuovi medici. Ma non si sa fino a quando si riuscirà ad andare avanti. Per evitare il baratro è necessario fare pressing direttamente a Roma – è il parere del sindaco Marcovecchio – ma la crisi di governo potrebbe complicare le cose. Ciononostante, il presidente della Regione Toma, è convinto di poter ottenere buoni risultati nella Capitale. A suo avviso un eventuale nuovo governo potrebbe rimettere in discussione tutti i programmi riguardanti la sanità molisana.