Ispirata dal circolo culturale San Pio, la manifestazione in difesa del Caracciolo ha registrato un buon numero di adesioni. Oltre agli studenti hanno partecipato diversi amministratori e politici della zona. Il messaggio che arriva da Agnone è chiaro: i cittadini vogliono il pieno riconoscimento dello status di ospedale di area disagiata, quello di comunità non serve a un bel niente. Almeno per ora qualche buona notizia c’è: a Medicina è arrivato un nuovo medico e almeno per ora il reparto può continuare a garantire il servizio. Ma questi palliativi non bastano. Per dare un futuro al presidio ospedaliero altomolisano (che, è sempre opportuno ricordare, è vitale anche per i vicini paesi abruzzesi) è necessario ottenere maggiori garanzie, andando direttamente a Roma, ha ricordato il primo cittadino Lorenzo Marcovecchio a nome di tutti i sindaci dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese. La prima cosa da far capire ai vertici della sanità è che il piano non può essere fatto a tavolino, senza conoscere il territorio. E a Roma già c’è andato il consigliere regionale Andrea Greco, dove ha incontrato il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri, ricevendo importanti rassicurazioni. Intanto il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, oltre a esprimere perplessità sull’eventuale attivazione dell’elisoccorso, chiede la fine del commissariamento e di destinare al Caracciolo il 5% della spesa sanitaria regionale.