Situazione d’impasse praticamente immutata alla Regione Molise. Dopo la presa di posizione dei Popolari di Isernia, che hanno separato il loro destino da quello di Vincenzo Niro, l’assessore regionale ha avuto parole di apprezzamento per l’atteggiamento assunto dai suoi amici del capoluogo pentro. In sostanza questi ultimi hanno voluto far capire che una cosa è il loro atteggiamento contro il Centrodestra che governa Isernia e un’altra la fedeltà di Vincenzo Niro e dei Popolari al Centrodestra che governa la Regione.
Qualcuno, dietro tutte queste manovre tattiche, vede tutt’altro, in particolare, un rafforzamento dell’area che fa capo a Michele Iorio nel consiglio comunale di Isernia.
Comunque sia, alla Regione, Toma ha confermato che verificherà in aula se le promesse che gli sono state fatte, corrisponderanno alla verità. Sostanzialmente il governatore non lo dice, ma si riferisce a Filomena Calenda, che gli ha rinnovato ancora una volta la sua fedeltà alla maggioranza. Il voto della Calenda, come del resto quello di Aida Romagnuolo, sono esiziali per la tenuta della maggioranza, per questo Donato Toma, al di là delle parole, vuol vedere i fatti e capire se la maggioranza tornerà a compattarsi o andrà incontro a nuovi infortuni in aula.
Tempo al tempo, per ora crisi congelata e grande attenzione alle mosse di entrambe le ex leghiste Romaguolo e Calenda, i loro destini sono indissolubilmente legati, anche se gli interessi talvolta sembrano opposti. Le indiscrezioni dicono che entrambe potrebbero rientrare nel partito di Salvini, ma se il perdono dall’alto preveda prima un periodo di purgatorio politico questo è ancora da verificare.
Intanto, proprio la loro situazione così incerta negli sviluppi futuri finisce per favorire Luigi Mazzuto che, nell’incertezza, regna sovrano da padrone indiscusso sul piccolo e tempestoso regno della Lega molisana.