Farli entrare in carcere è relativamente facile. Sono piccoli – appena 4 centimetri e mezzo – e riescono a passare indenni i controlli del metal detector. Ma evidentemente non quelli degli agenti della polizia penitenziaria. Nell’istituto di pena di ponte San Leonardo di micro cellulari ne hanno trovati due. Erano stati nascosti nelle boccette del profumo, opportunamente modificate. Da quanto si è appreso due persone sono finite sotto inchiesta. La Procura di Isernia in questi giorni sta facendo una serie di verifiche per comprendere se siano state fatte delle telefonate e per individuare gli eventuali destinatari. Certo è che nell’ultimo anno casi come questo se ne stanno verificando davvero tanti nelle carcere italiane. Nel 2019 sono stati sequestrati oltre 2100 di micro cellulari. Nel mese di novembre, a Campobasso, ne sono stati trovati altri otto, come denunciato dal segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo, per un totale di 20 nel giro di 4 mesi. Ma nelle carceri entra con una certa facilità anche la droga. Giorni fa a Ponte san Leonardo è stato infatti consegnato un pacchetto contenente hashish, ma gli agenti addetti ai controlli hanno subito individuato lo stupefacente, ponendolo sotto sequestro.