Cittadinanza onoraria a Ocalan, conferita dal Comune di Fossalto, scatena la reazione del Ministero degli Esteri di Ankara. Il 2 marzo scorso, l’amministrazione comunale di Fossalto ha riconosciuto la cittadinanza onoraria al leader dei separatisti curdi del PKK, in prigione dal 1999. Una decisione che rischia di aprire una crisi diplomatica con la Turchia, tanto da suscitare la reazione del Governo Turco, palesata dalla nota del ministro degli Esteri, il quale ha chiesto ufficialmente all’Italia di evitare che “tentativi simili possano avvenire in futuro”. Un caso internazionale, dunque, che ha trovato sorpreso il sindaco di Fossalto, Saverio di Nonno, eletto lo scorso maggio 2019, “non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi coinvolto in una situazione di crisi internazionale – ha riferito Saverio Di Nonno – abbiamo solo fatto quanto promesso ai nostri elettori durante la campagna elettorale che ci ha premiato. Comunque, voleva solo essere un gesto simbolico, un riconoscimento per l’impegno dimostrato da Ocalan per costruire la pace”. In realtà, ci sono altre amministrazioni comunali, anche molisane, che hanno conferito la cittadinanza onoraria a Ocalan e il primato va al Comune di Castelbottaccio per esser stato il primo in regione, nel marzo del 2018. Nel merito, il sindaco Nicola Marrone dichiara “è una situazione assurda quella che stiamo assistendo. Nel 2018 è stata data la cittadinanza onoraria, oltretutto con un atto votato all’unanimità, perché è stato riconosciuto il popolo curdo come comunità indifesa ed inerme e oggetto di una violenta aggressione”.
Vittorio Scarano