Il settore del commercio è tra quelli che maggiormente stanno risentendo degli effetti dell’emergenza Coronavirus. Fatta eccezione per le attività del settore alimentare e per la vendita di beni di prima necessità, tutte le altre hanno chiuso i battenti per effetto dei decreti governativi, con le immaginabili ripercussioni sull’economia delle stesse aziende oltre che delle famiglie che vi lavorano. Un problema che accomuna tutte piccole imprese, da nord a sud. Il Governo è intervenuto con il decreto Cura Italia, per dare risposte immediate a questa emergenza economica e sociale. “Il provvedimento contiene alcune prime risposte ma molto resta da fare – ha commentato il presidente di Confcommercio Molise, Paolo Spina – Bene la sospensione degli adempimenti e delle scadenze fiscali , ma è necessaria una più ampia moratoria fiscale, anche in riferimento alle criticità della ripresa dei versamenti già dal prossimo mese di maggio e della loro insufficiente rateizzazione, nonché all’esigenza di intervenire anche sul versante dei tributi locali”. A giudizio di Spina l’introduzione di un credito d’imposta sulle locazioni commerciali nella misura del 60%, è modesta, con la previsione di una sua applicazione al solo mese di marzo 2020. Confcommercio ritiene necessaria una vera e propria iniezione di liquidità per le piccole imprese da 0 a 5 dipendenti che potrebbe essere quantificabile in un contributo di 1.500 euro per ogni mese di chiusura o frazione di esso, nonché l’immediato accesso al microcredito fino a 5.000 euro rimborsabile in 5 anni senza interessi. E poi c’è il turismo, altro settore letteralmente in ginocchio. “Molto resta da fare per salvarne l’economia – ha dichiarato il direttore regionale Irene Tartaglia – E’ positivo il rinvio dei termini per il pagamento di Iva, ritenute e contributi e l’intervento sui mutui, così come positive appaiono le risposte sugli ammortizzatori sociali. E’ importante che però ci sia una accelerazione sulla ripartizione delle risorse alle Regioni – ha proseguito – affinché si possano avviare velocemente le procedure di competenza sui rispettivi territori”. Secondo la Tartaglia mancano però all’appello due misure importanti, che erano state preannunciate: una forma di ristoro per le aziende danneggiate dalla crisi e un incentivo agli italiani che effettuano le vacanze in Italia. “Si tratta di passaggi fondamentali per consentire al sistema di fronteggiare una situazione drammatica e per iniziare a programmare il ritorno alla normalità, facendo leva sulla clientela italiana, che storicamente, soprattutto in Molise, costituisce il nostro primo bacino di riferimento”, ha concluso Irene Tartaglia. Confcommercio Molise ha poi sottolineato come sia importante il rilancio del commercio locale quando sarà concluso lo stato di emergenza, anche grazie alla consapevolezza di consumi mirati da parte dei cittadini.