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venerdì, Dicembre 27, 2024

Fase due, l’Italia prova a ripartire. Primo step il 4 maggio. Tutte le novità nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri

AperturaFase due, l'Italia prova a ripartire. Primo step il 4 maggio. Tutte le novità nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri

Fase due, si parte il 4 maggio, ma su un presupposto che deve essere chiaro a tutti gli italiani: le regole finora seguite per il contenimento da Coronavirus restano: distanziamento sociale, niente assembramenti. E ci sono alcune novità, introdotte nel nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri: sì agli incontri con i familiari più stretti, anche anziani, ma indossando le mascherine e senza fare riunioni di famiglia, sì alla ripresa delle attività motorie a distanza. Potranno riprendere ad allenarsi gli atleti professionisti che praticano sport che non siano di squadra. Sì alla possibilità di rientrare nel luogo del proprio domicilio o residenza per chi è rimasto bloccato nella città in cui lavora, in seguito al lockdown.

Apertura anche sulla celebrazione dei funerali, ma alla presenza dei familiari più stretti e comunque non più di 15, mentre per la ripresa delle messe bisognerà attendere ancora. La riapertura delle attività commerciali è prevista per il 18 maggio, il primo giugno riapriranno i bar, i ristoranti, parrucchieri e saloni estetici.

In sintesi sono questi i punti principali del decreto che entrerà in vigore il 4 maggio. Un piccolo passo in avanti per riconquistare le prime libertà degli italiani, dopo quasi due mesi di isolamento forzato.

A tenere banco, soprattutto la questione degli spostamenti. Resta l’obbligo dell’autocertificazione per circolare all’interno dei comuni e della regione. Cambierà il modulo, con l’aggiunta che riguarda la visita ai parenti. Non ci si potrà spostare in altre regioni, se non per ragioni di lavoro o di salute, mentre gli studenti e i lavoratori che erano rimasti bloccati in un’altra città a causa del lockdown potranno fare ritorno a casa.

Altro tema molto discusso, l’utilizzo delle mascherine. Si dovranno indossare in tutti quei casi in cui non è possibile mantenere la distanza di sicurezza sui mezzi pubblici, nei negozi, parrucchieri o in occasione delle visite mediche. Il commisario per l’emergenza coronavirus Arcuri ha firmato l’ordinanza che fissa il prezzo delle mascherine in 50 centesimi. Intanto da oggi hanno riaperto le attività produttive ritenute strategiche, dai cantieri dell’edilizia pubblica al manifatturiero per l’export. Dal 4 maggio tutte le altre e il commercio all’ingrosso funzionale a queste filiere.

Ma non mancano le critiche e le polemiche soprattutto da parte dei ristoratori e dai gestori dei bar che si sentono penalizzati, rispetto alle altre attività che gradualmente riapriranno già dal 4 maggio. Lo stesso discorso anche per parrucchieri ed estetisti. “Trattare in uguale misura il parrucchiere lombardo e quello del Molise o della Basilicata è da pazzi – è la polemica che circola sul web – Applicare alla stessa maniera disposizioni in regioni come la Lombardia con 72mila contagi e regioni come il Molise con poco più di 200 è follia allo stato puro”. Insomma, l’Italia si prepara alla fase due. Ma il percorso è ancora lungo e non senza difficoltà.

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