Personale della Squadra Mobile della Questura di Isernia e Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia hanno eseguito un’ordinanza impositiva della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio a carico di un sottoufficiale dell’Arma dei Carabinieri in servizio all’epoca dei fatti nella provincia Isernina. L’ordinanza è stata adottata dal Gip presso il Tribunale di Isernia Antonio Sicuranza a seguito di richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Isernia Alessandro Iannitti, condivisa dal Procuratore della Repubblica Carlo Fucci. Le indagini coordinate dal Procuratore Fucci, dirette dal Sostituto Iannitti e condotte dalla Squadra Mobile, ha avuto inizio nell’ambito di una più complessa attività accertativa avente per oggetto la gestione dell’accoglienza migranti in questa provincia. Nel corso delle operazioni tecniche svolte da quest’ufficio, delegato per la esecuzione dalla Procura della Repubblica di Isernia, emergevano profili di responsabilità a carico dell’indagato in ordine ai reati di rivelazione di segreto d’ufficio e di favoreggiamento personale. Infatti, in diverse occasioni il sottufficiale, avendo appreso per ragioni di ufficio informazioni riservate di natura penale, non esitava a comunicarle ai diretti interessati – titolari di attività imprenditoriali locali, con cui intratteneva rapporti di amicizia – al fine di agevolarli o farli sottrarre ad attività di accertamento da parte di altri organi di P.G. Tali condotte erano poste in essere dall’indagato anche con l’intento di ottenere favori in qualsiasi ambito, affermando così impropriamente la propria figura istituzionale nel territorio di competenza. Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Isernia richiedeva ed otteneva dal Giudice per le indagini preliminari l’emissione nei confronti del sottufficiale della misura interdittiva dai pubblici uffici per mesi due. L’Arma dei Carabinieri aveva provveduto nei giorni scorsi a trasferire il sottufficiale in altro territorio non affidandogli più una posizione di comando.