Post sisma, i fondi ci sono, ma occorre la nomina del commissario alla ricostruzione. A dirlo è il parlamentare molisano del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico. “Il Consiglio dei Ministri ha disposto l’ulteriore stanziamento di 1.633.000 euro per proseguire gli interventi legati agli eventi sismici che hanno colpito i comuni del basso Molise ad agosto 2018 – ha ricordato – Lo stanziamento riguarda la proroga dello stato d’emergenza, disposta a marzo scorso, in particolare il ripristino dei servizi essenziali e il contributo per l’autonoma sistemazione, quindi le misure legate all’assistenza alla popolazione.
Uno stanziamento importante – ha aggiunto Federico – che però può assumere importanza ancora maggiore solo con la imminente nomina del Commissario per la ricostruzione che, voglio ricordare, deve essere frutto d’intesa tra presidente del Consiglio dei Ministri e presidente di Regione.
Da mesi ripeto un concetto chiaro e semplice: da parte mia e del MoVimento 5 Stelle non c’è alcun veto sul nominativo di chicchessia, purché arrivi la nomina e arrivi subito evitando assurdi mercanteggiamenti. Anzi – ha proseguito – come già detto in passato, secondo la norma il ruolo di Commissario può essere svolto anche dal presidente di Regione: per noi nessuna preclusione, basta far presto. Infatti sono certo che su questa linea si sta procedendo e che la nomina arriverà a breve.
Nelle ultime settimane ho lavorato personalmente anche ad una formula che rendesse organica all’interno della struttura commissariale una rappresentanza dei sindaci dei Comuni coinvolti, tuttavia la norma non lo ha permesso in questa fase che, invece, prevede la figura unica del Commissario. Ad ogni modo chi sarà chiamato a ricoprire tale ruolo, a maggior ragione se sarà il presidente Toma, saprà trovare il modo per farlo.
In definitiva, per accelerare la ricostruzione c’è bisogno dei fondi, che già ci sono, e della nomina del Commissario, quindi sono inutili altre soluzioni fantasiose e inopportune di cui si è parlato in questi giorni. Ad esempio, inserire il sisma del basso Molise all’interno del cratere del Centro Italia avrebbe reso la nostra regione periferia estrema di un cratere che ha le proprie peculiarità e le proprie difficoltà. Ma soprattutto avrebbe significato far confluire i 39 milioni di euro già stanziati per la ricostruzione in basso Molise, all’interno del calderone dei fondi per il sisma del Centro Italia con il rischio anche di perderli.
Arginare simili progetti, in definitiva, vuol dire tutelare i Comuni colpiti dal sisma 2018”, ha concluso Federico.