Con la pressione dei lavoratori della ex Gam all’esterno del consiglio, il presidente Toma ha poi annunciato che un incontro tra le parti martedì prossimo, il governatore è intervenuto in aula per parlare delle questioni più stringenti degli ultimi giorni.
In particolare il governatore si è soffermato sulla crisi idrica che investe i comuni del Basso Molise, ma anche della gestione delle acque del lago di Occhito. Una competenza, ha spiegato Toma, che non è né della Regione, né di Molise Acque. In effetti l’apertura delle paratie dell’invaso è compito del consorzio idrico della Capitanata. Per questo è stato incaricato l’assessore ai lavori pubblici di verificare lo stato delle cose e quali diritti del Molise ci siano da tutelare.
La situazione del Basso Molise è già chiarita, con gli interventi programmati alla zona sinistra dell’acquedotto. Toma si è poi soffermato sull’attuazione del Recovery fund, del quale si è occupata negli ultimi giorni al conferenza dei presidenti delle regioni. I governatori hanno già manifestato le loro perplessità sui tempi, il 2023 per gli impegni di spesa e il 2026 per la conclusione dei lavori, fissati per realizzare le opere strategiche che sono in via di inserimento nel piano di recupero che il governo sta mettendo a punto. Le Regioni hanno chiesto di conoscere quali sono le opere individuate e da finanziare, rivendicando il diritto ad essere coinvolte e ascoltate su ogni progetto di interesse selezionato. Per il Molise, in passato si è ipotizzato l’intervento strutturale del collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno con il raddoppio della Bifernina e l’allaccio al casello autostradale di San Vittore. Toma
ha poi ricordato come la Conferenza, in un apposito documento approvato, ha chiesto che il Piano di recupero e resilienza sostenga opere per ridurre il gap infrastrutturale del Paese, con particolare attenzione per le problematiche del Mezzogiorno.