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venerdì, Dicembre 27, 2024

La Giustizia in tempo di pandemia. Inaugurato l’Anno giudiziario del Distretto del Molise

AperturaLa Giustizia in tempo di pandemia. Inaugurato l'Anno giudiziario del Distretto del Molise

Il 2020 è stato un anno difficile per il Paese, per l’economia, per la vita sociale dei cittadini a causa della pandemia che, tra l’altro, continua a mordere. Una pandemia, quella del Covid, che inevitabilmente ha condizionato anche il settore della Giustizia. Lo ha sottolineato Rossana Iesulauro, presidente della Corte d’Appello di Campobasso, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 del distretto del Molise.
“L’improvvisa chiusura ha cambiato il mondo, costringendo anche gli uffici giudiziari ad interrompere la loro normale attività”, ha esordito la Iesulauro. Che nella sua relazione ha toccato i vari settori della giustizia molisana, sottolineandone le criticità acuite dalla pandemia. E nonostante queste criticità, dai dati statistici emerge la sostanziale tenuta degli uffici. Nel tribunale di Campobasso si è registrato un decremento generalizzato, anche se contenuto, delle pendenze sia nel settore civile che in quello penale dibattimentale collegiale. Anche nel settore della Protezione internazionale la pendenza è diminuita del 62%. Si è invece registrato un aumento di quelle dei procedimenti penali monocratici. Il tribunale di Larino, nel settore civile, ha consolidato ed incrementato la capacità di definizione , nonostante abbia sofferto della mancanza di un magistrato interamente destinato al settore civile. Nel contenzioso è stato progressivamente ridotto l’arretrato ultradecennale. Anche nel tribunale di Isernia gli interventi anticovid hanno ridimensionato l’attività giurisdizionale che, insieme alla carenza di organico, ha provocato un inevitabile aumento delle pendenze. L’attività del Tribunale dei minorenni è stata tra quelle meno ridotte dalle disposizioni di contenimento del Covid, con una riduzione della produttività limitata a determinate categorie.
Nel corso della sua relazione la presidente Iesulauro ha sottolineato il problema dell’organico. Il tribunale di Campobasso può contare su 11 magistrati, che è assolutamente inadeguato a svolgere al meglio il lavoro.
Quanto ai reati, il dato statistico riferito all’attività della Procura della Repubblica di Campobasso, è fortemente influenzato dal lockdown, con la quasi totale assenza di reati predatori, come furti e rapine, con una riduzione di quasi il 100% in circa due, tre mesi, spalmati poi nel resto dell’anno. C’è stato invece un aumento dei reati informatici, sostanzialmente invariati quelli di maltrattamenti, passati dal 108 a 106, mentre sono in lieve aumento quelli legati allo stalking, passati da 51 a 60. I dati relativi alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Isernia parlano, in generale di una leggera diminuzione dei reati. Mentre, nello specifico, sono aumentato di poco quelli contro la Pubblica amministrazione, quelli informatici e contro la persona, oltre ai reati in materia di inquinamento. L’attività del tribunale di Larino ha registrato una sostanziale stabilità del numero complessivo dei reati. Nello specifico, sono diminuiti quelli contro il patrimonio, in materia tributaria e di inquinamento e rifiuti. Sono invece aumentati quelli contro la pubblica amministrazione ed i delitti contro la libertà sessuale. Infine la situazione carceraria: Nel carcere di Campobasso i detenuti, presenti al 30 giugno 2020 erano 149, contro una capienza tollerabile di 177 unità. Nel carcere di Isernia si detenuti erano 36, contro una capienza di 55 a Larino 210 i reclusi, mentre la capienza tollerabile è di 209.
Un quadro della giustizia molisana, quello tracciato dalla presidente Iesulauro, fatto di luci ed ombre che tuttavia, nonostante la pandemia, riesca ancora a reggere l’urto. Ma appare evidente come siano necessarie risorse, oltre che finanziarie, anche e soprattutto umane per fronteggiare la gravissima emergenza sanitaria, economia e sociale tuttora in corso.

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