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domenica, Dicembre 22, 2024

Luca Inno: “Il muro di via Occidentale a Isernia”

AttualitàLuca Inno: "Il muro di via Occidentale a Isernia"

Intervento dell’archeologo Luca Inno sui lavori di ripristino di via Occidentale a Isernia:

“Bisogna fare una breve premessa e successive considerazioni sull’opera muraria crollata nel marzo del 2013, solo ieri 25.02.2021 sono stati presentati, dall’Amministrazione Comunale, i lavori di recupero della struttura alla stampa.

Non si tratta di “mura urbiche” ma di una porzione di muro, forse di terrazzamento a contenimento del terreno retrostante.In quell’area, il percorso delle mura di cinta, prima di epoca romana e poi medioevale, sono conservate qualche metro più all’interno, precisamente, al disotto della cortina di edifici che nel corso dei secoli vi si sono sovrapposti.

Il tratto di muro in questione, probabilmente di epoca basso medievale, senza ombra di dubbio ha una valenza archeologica importante,doveparte del paramento era costituito da diversi elementi architettonici di riutilizzo di epoca romana.

A mio modesto parere andava realizzata un’opera di ricostruzione e conservazione integrale, riportare il tratto di muro così com’era,in coerenza con i canoni fissati dalla migliore produzione scientifica e universitaria archeologica e con le migliori prassi applicate correntemente in vari cantieri che ho seguito da archeologo negli ultimi 20 anni in tutta Italia.

Tecnicamente sono attività non semplici, che richiedono estrema pazienza e un determinato tempo, opere realizzate da aziende e personale competente nel restauro specialistico [si parla di categoria  OG2 con riferimento ai contratti pubblici]. Operazioni precedute da imprescindibili scavi archeologici stratigrafici (anche qui i lavori vanno svolti da aziende specializzate – categoria lavori  OS25 – e archeologi professionisti), eseguite allo scopo di restituire un quadro scientifico e cronologico di tutta l’area interessata dai lavori, che per esperienza, a seconda dei rinvenimenti archeologici, potranno durare anche diversi mesi.

Purtroppo,  si è creato un rischioso precedente: se un domani ci dovessero essere altri crolli delle strutture murarie sempre nel centro storico di Isernia, si procederà allo stesso modo? Forse no, e allora, perché oggi si e domani no? Onestamente sfugge il discrimine, il criterio logico e scientifico in base al quale è stata adottata la scelta di non ricostruire.

Per beffa allora, alla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, dobbiamo ammettere che non aveva torto  il proprietario del terreno che, poco più a valle, fece abbattere circa 15 metri dello stesso muro per realizzare un garage, sostenendo che si trattasse di “quattro pietre allineate”. Tra l’altro, se non ricordo male, senza un minimo di indagine archeologica e recupero dei materiali di scavo.Dunque, siamo sicuri che questo è il messaggio che vogliamo dare a tutti?

In questi campi bisognaadottare una linea netta, precisa,senza lasciare spazio all’ammissibilità di una concezione dei beni archeologici di serie A e di serie B. Il patrimonio da tutelare è sempre da tutelare, in questo caso temo non sia stato fatto o quanto meno è stato sminuito e depauperato del suo valore principe.  Ovviamente ci sono i casi limite, alle volte anche irrecuperabili manon sembra si possa dire la stessa cosa del muro di via occidentale ad Isernia.

Rivolgo un appelloa Lei, Signor Sindaco, ben conoscendo la Sua attenzione per questi temi.

Il Comune ha il potere di revisionare il progetto presentato: una volta rilevato che è possibile condurre la ricerca e il lavoro in modo aderente alla migliore scienza archeologica; il Comune potrà scegliere se intervenire per restituire ai cittadini e agli avventori una parte della storia correttamente ripristinata”.

 

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