Nel pomeriggio di ieri 20 aprile 2021 in Isernia, i Carabinieri della Compagnia del luogo, hanno dato esecuzione al provvedimento emesso della Prima Corte di Assise di Appello di Roma, che ha disposto la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la custodia in carcere, a carico di Vittorio Spada, appartenente al noto clan “spada” di Ostia. Nei fatti il pregiudicato, il 14 aprile 2021, alle ore 21.00 circa, proveniente dalla Casa Circondariale di Frosinone, giungeva nel popoloso quartiere “San Lazzaro”, per l’espiazione di sette anni in regime degli arresti domiciliari, per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Appena giunto in Isernia veniva accolto dalla numerosa comunità rom del citato quartiere San Lazzaro, con vistosi fuochi pirotecnici, uditi e visti in tutta la città. Stante il periodo pandemico, l’insolito circostanza festosa veniva notata dal locale Comandante della Stazione Carabinieri, il quale immediatamente si attivava per le verifiche, pertanto veniva inviato un equipaggio della radiomobile che effettuava immediatamente un controllo in zona, constatando che effettivamente erano in fase oramai conclusiva i festeggiamenti in strada. I militari dell’arma, consapevoli che era appena giunto il pregiudicato, insospettiti approfondivano le verifiche presso il domicilio individuato per l’espiazione della pena. Infatti i militari verificavano che all’interno dell’appartamento era in atto una ricca e suntuosa cena con i familiari conviventi. Veniva quindi constatato che i festeggiamenti erano stati organizzati per richiamare l’attenzione dell’intero quartiere per l’arrivo di Vittorio Spada del clan “SPADA”. L’illecita e insolita condotta veniva prontamente relazionata all’Autorità Giudiziaria competente che, in pieno accoglimento a quanto rappresentato dai Carabinieri operanti, emetteva l’aggravamento di misura, quindi revocando gli arresti domiciliari e la nuova sottoposizione alla custodia in carcere. Dopo le formalità esperite presso il Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, il noto pregiudicato è stato tradotto nella casa circondariale di Roma Rebibbia a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria mandante.