Avvistato e ripreso dal telefonino di un passante il grosso esemplare di orso marsicano che ieri pomeriggio è stato intravisto in territorio di Rionero Sannitico, nei pressi del distributore di carburante. Sicuramente si tratta di un esemplare che si è allontanato dalla riserva naturale del Parco Nazionale, probabilmente a caccia di cibo.
Non è la prima volta che accade e non bisogna avere paura, infatti gli orsi della popolosa colonia del Pnalm sono tutti esemplari estremamente “pacifici” e generalmente vegetariani, che si nutrono di bacche, miele e frutti. Nessun timore quindi, del resto mai, in tante altre occasioni, si sono verificate aggressioni nei confronti di esseri umani. Decine le famiglie di orsi che vivono pacificamente nel territorio del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.
Simbolo del parco stesso, l’orso bruno marsicano è una sottospecie differenziata geneticamente dagli orsi delle Alpi e dunque rappresenta una esclusività dell’Italia centrale. Grazie a recenti ricerche scientifiche si è stimata una popolazione di circa 50 esemplari nel territorio del Parco e zone limitrofe.
La popolazione dell’Appennino centrale venne descritta come una sottospecie, con il nome di Ursus marsicanus, da Giuseppe Altobello, un naturalista molisano che studiò la fauna del Molise e dell’Abruzzo, nel 1921.
In conclusione, il nostro splendido e simpatico orso marsicano ha una storia antica e poco nota, e presumibilmente i suoi antenati hanno popolato l’Appennino arrivando dai Balcani in epoca remota, senza che ci siano mai stati collegamenti con le popolazioni alpine.
Oggi, l’orso marsicano si trova solo nell’Appennino centrale, dove si osserva anche una certa “espansione” nei diversi gruppi montuosi a partire dalla popolazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, grazie allo stato di conservazione del territorio ed alla presenza di corridoi ecologici fra le aree suddette, oltre che alla tutela garantita dalla legge sulle specie protette.