Impianti di produzione dell’idrogeno: quello lanciato da Piero Castrataro alla fine potrà essere considerato uno stimolo, più che un’autocandidatura del comune di Isernia a gestire gli ingenti fondi destinati a chi investirà nell’energia azzurra. Il sindaco di Isernia per la verità ha incontrato anche degli imprenditori, ma il settore energetico è di competenza della Regione e, come annunciato dall’assessore Quintino Pallante, via Genova non ha nessuna intenzione di lasciarlo gestire ad altre realtà. Per questo gli imprenditori interessati dovranno parlare con la Regione. Proprio ieri la Giunta Toma ha deliberato l’adesione alla manifestazione d’interesse del Ministero della Transizione ecologica per la selezione di proposte riguardanti il finanziamento di progetti di investimento, finalizzati alla riconversione di aree industriali dismesse da destinare a Centri di produzione e distribuzione di idrogeno, generato, esclusivamente, da fonti di energia rinnovabili. La dotazione finanziaria è quella prevista per l’attuazione dell’investimento per la “Produzione in aree industriali dismesse”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” del Pnrr.
La produzione di idrogeno verde mira alla decarbonizzazione degli usi finali di energia nei settori industriali e dei trasporti, tramite la sostituzione dei combustibili di origine fossile, attualmente impiegati, con combustibili rinnovabili. Ci sono 500 milioni in ballo e la Regione Molise sembra avere tutta l’intenzione di aggiudicarsi una cospicua fetta del finanziamento. Le aree industriali dove ci sono siti dismessi sono tre: Pozzilli, Campochiaro e Termoli, ma via Genova sembra avere intenzione di puntare su Termoli, meglio collegata sia con la rete ferroviaria che stradale.
Alla fine, come magra consolazione, resta solo una domanda da fare: se Piero Castrataro non ne avesse parlato per primo, la Regione se ne sarebbe accorta dell’opportunità offerta dal Pnrr?