È di venerdì scorso la comunicazione di Reteitalia che informa la Regione del completamento dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria da Venafro a Isernia. Tecnicamente, quindi, i primi convogli a trazione elettrica potrebbero già partire da Isernia per Roma e Napoli, ma non sarà proprio così, perché mancano fisicamente i treni. Nel bilancio appena approvato in Giunta, insieme al finanziamento per intero del trasporto su gomma, per la prima volta, ha precisato l’assessore Quintino Pallante, sono stati programmati anche 70 milioni di fondi europei per l’acquisto di otto nuovi treni a trazione elettrica che costituiranno la flotta che sarà a disposizione del Molise per i collegamenti con la rete nazionale e quindi con Roma e Napoli. Intanto però c’è giusto il tempo per l’elettrificazione e l’adeguamento del tratto restante tra Isernia e Campobasso. Si stima che si concluderanno entro la fine del 2022, con il collaudo entro la primavera prossima del 2023.
Lavori che hanno subito ritardi per gli effetti della pandemia. Infatti, l’elettrificazione della ferrovia è indietro di almeno un anno in base al cronoprogramma.
Insomma, se i nostri ragazzi, che studiano o lavorano fuori, saranno fortunati, dovranno saltare da autobus sostitutivi a treni, tra Campobasso, Isernia, Roccaravindola e Venafro, ancora per un anno e mezzo circa, poi nell’autunno del prossimo anno dovrebbero poter finalmente andare a Roma e Napoli tranquillamente in un paio d’ore, grazie alla trazione elettrica, che avrà il suo terminal capolinea alla stazione di Campobasso.
Lasciata cedere l’ipotesi – come ha precisato Pallante – dell’acquisto di treni a trazione ibrida, perchè sarebbe stato sostanzialmente uno spreco acquistare mezzi da usare solo per un anno e mezzo e poi comunque rinnovare il parco mezzi con treni elettrici. L’acquisto, insieme ai servizi, farà parte del nuovo contratto con Trenitalia che verrà rinnovato con un anno di anticipo sulla scadenza del 2023, con una riduzione dei servizi su gomma e dei costi. Sarà Trenitalia a comprare i convogli per conto della Regione che punta così ad averne subito i primi, in tempo per la fine dei lavori.