Lo conoscevano tutti come Polpetta. A Campobasso era un personaggio. Un omone dal grande cuore, interista sfegatato, appassionato di moto, amico di tutti. Il suo pub un punto di riferimento per giovani e meno giovani. Piero Ioffredi, questo il suo nome, ha lasciato un grande vuoto in chi lo amava, in chi lo conosceva. La sua improvvisa scomparsa, ad aprile, non ne ha sbiadito il ricordo, il suo impegno nel sociale, quel modo sconosciuto ai più di fare beneficenza, di aiutare chi ne aveva bisogno, di sostenere alle strutture che ospitano ragazzi con problemi familiari, come la casa famiglia Cannavina. Un’attività che continua grazie alla nascita dell’assocaizione Piero Polpetta con sede in Piazza San Leonardo.
“Un’idea nata da familiari e amici. Piero – ha detto il fratello Nicco – da tempo aiutava la Casa Famiglia Cannavina, dove è stata aperta una stanza multimediale con 2 computer, più un terzo già donato da lui”
L’associazione ha un profilo facebook e a giorni sarà attivo il sito Polpetta onlus, dove sarà possibile iscriversi per iniziative sociali, di beneficenza. Tante le iniziative in cantiere, ha spiegato il fratello di Piero, Nico. Con lui anche il padre, la sorella, tanti amici, la direttrice della Casa famiglia Cannavina
“In programma – ha continuato Nico – la fornitura di 20 testi alla biblioteca del centro documentazione handicap di Campobasso, la consueta manifestazione del Babbo biker a Natale, una cena sociale per raccogliere fondi per i bisognosi. Inoltre, l’associazione sta collaborando per costruire una scuola per l’infanzia in Chapas, Messico, intitolata a Piero Ioffredi”.
Un ragazzo della casa famiglia ha portato un cartellone, un disegno con Polpetta vestito da Babbo Biker, la moto e una strada di nuvole verso il Paradiso. Un modo per ricordare un uomo che in silenzio faceva del bene.
