E’ una vera e propria levata di scudi quella che arriva dai partiti minori dello schieramento politico dopo che il Consiglio regionale ha modificato la soglia di sbarramento della legge elettorale regionale portandola dal 3 al 5%. Il commento più duro arriva dall’ex senatore Alfredo D’Ambrosio, Presidente onorario di “Noi di Centro”, formazione di nuovo conio fondata dall’ex ministro e oggi sindaco di Benevento, Clemente Mastella. “E’ una carognata e una vergogna”, dice D’Ambrosio, che poi sposta l’analisi sul futuro: “E’ chiaro, aggiunge, che ci collegheremo ad altri partiti dell’area moderata. “Siamo pronti a fare i conti col 5%”, dice l’On. Giusy Occhionero di Italia viva che aggiunge: “Non era certo questa la priorità per la nostra Regione. Sono altri i temi ai quali dovrebbe guardare il Presidente Toma, ad esempio la carenza di infrastrutture e servizi, oppure l’emergenza demografica. Un metodo di modifica della legge elettorale – conclude la Occhionero – molto discutibile. Le leggi elettorali vanno cambiate di comune accordo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il neo segretario regionale di Liberi e Uguali, Francesco Totaro. “Noi di Leu censuriamo metodo e merito. Intanto una legge elettorale va modificata con una apposita sessione di consiglio e non nel corso dei lavori per il bilancio regionale e, soprattutto, va modificata con il contributo delle opposizioni. Non si può operare a colpi di maggioranza. Ad ogni buon conto – conclude Totaro che per venerdì prossimo ha convocato una direzione regionale del partito – andremo verso una lista unica con Sinistra Italiana, socialisti, comunisti e raggruppamenti civici”.
Valutazione negativa anche per Luigi Valente, segretario regionale di Azione, che parla di metodo sconcertante. “Una legge elettorale – dice – non si impone ma la si definisce e modifica con il coinvolgimento di tutte le parti in causa. A ogni modo – conclude Valente – osserveremo l’evoluzione del quadro politico in funzione di alleanze che superino l’ostacolo”.