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venerdì, Dicembre 27, 2024

Il volo dell’angelo torna a Vastogirardi dopo due anni di stop

AttualitàIl volo dell'angelo torna a Vastogirardi dopo due anni di stop

Il “Volo dell’angelo” torna a Vastogirardi dopo due anni di stop a causa della pandemia. La manifestazione è il fulcro delle feste patronali del 1-2-3 luglio dedicate a Maria Santissima delle Grazie e a San Nicola di Bari. Una commistione di fede, pietà popolare e folklore, spinge nel paesino del Molise una grande folla, un rito che resiste dal 1911, a parte qualche episodica interruzione per cause di forza maggiore e a dispetto dei tanti mutamenti socio-culturali.

Il volo dell’angelo torna a Vastogirardi

Il “Volo dell’Angelo” è una sacra rappresentazione, unica del suo genere rimasta nella regione, e tra le pochissime ancora resistenti nel resto della Penisola, tutte concentrate nell’Italia meridionale, intesa a rappresentare il biblico episodio dell’Annunciazione. L’Angelo è impersonato da una bambina, di età compresa tra i 4 e i 6 anni, che effettua il cosiddetto’ volo’, ma che in realtà è una traversata fra la facciata della chiesa e una casa di fronte. L’angioletto avanza su un cavo di acciaio teso, lungo alcune decine di metri e posto a pochi metri dal suolo, attraverso un sistema di carrucole che vi scorrono sopra, al quale la bambina è assicurata al busto e alle caviglie con un congegno che inizialmente consisteva in una cintura di cuoio rivestita di velluto, ma ora sostituita con un’imbracatura del tipo di quelle usate in alpinismo.

Il primo angelo di Vastogirardi fu Maria, una delle figlie del promotore di questo rito, Vincenzo Liberatore, che forse la scelse anche per lo scetticismo riscontrato tra i suoi compaesani, poco propensi ad accogliere un progetto così “azzardato”, era il 1911, al quale probabilmente egli aveva assistito, in uno dei viaggi, effettuati per rifornire l’emporio gestito dalla sua famiglia in paese. Liberatore utilizzò l’idea come evento di inaugurazione dell’ampliamento della locale chiesa dedicata a Maria SS. delle Grazie, che da piccola cappella, già appartenente all’omonima Confraternita, era stata trasformata in una chiesa in stile Neoclassico, definita dallo storico dell’arte Franco Valente “uno degli esempi più belli del ‘900 molisano”, e lo fece coincidere con i festeggiamenti patronali, dedicati l’1 e 2 luglio alla Madonna delle Grazie e il 3 a San Nicola di Bari. Tutto comincia la sera del 1° luglio, verso l’imbrunire, dopo la celebrazione di una Messa solenne e il posizionamento della statua della Madonna davanti alla facciata della chiesa, alla presenza di un tanta gente, che per devozione, consuetudine o curiosità, si raduna sulla piazzetta esterna e l’adiacente gradinata, sulle toccanti note del “Silenzio” emesse da una tromba, la bimba, nel candido splendore di un abitino bianco e evanescenti ali di piume, esce dal balcone della casa di fronte e come una figura celestiale avanza verso la statua della Madonna.

Una banda musicale accompagna, con le note di un inno sacro, le tre uscite serali che la bimba compie senza mai voltare le spalle alla statua; nella prima recita una preghiera, composta di anno in anno, appositamente l’angelo di turno, che riflette intenzioni e speranze che la comunità locale affida alla Vergine e alla quale chiede intercessioni per particolari situazioni locali o di più ampio respiro; nella seconda effonde incenso e nella terza porta un cestino con petali di rose che sparge sulla Madonna e, tornando indietro, sulla folla sottostante.

Il giorno seguente, 2 luglio, il rito si ripete verso mezzogiorno, sempre dopo la Santa Messa; con un vestitino celeste la bimba compie una quarta uscita per donare alla Vergine un monile d’oro offerto dalla sua famiglia. Come la sera prima, segue la processione per le strade del paese, in cui la Madonna è portata solo dalle donne, e indossa una stola ricoperta dei regali donati negli anni dagli “angioletti” e ex voto.

Il 3 luglio è dedicato al Patrono San Nicola, a cui è intitolata la parrocchia di Vastogirardi, la cui solenne e maestosa statua, realizzata da un artigiano locale nel XIX secolo in pesante legno stuccato, è portata esclusivamente da uomini e giovani, perché il suo peso e la struttura necessitano di uno sforzo costante.
Come da sempre, la sera del 2 luglio ci sarà il tradizionale Gran Concerto Bandistico di musiche sinfoniche e liriche, eseguito sempre da gruppi bandistici di alto profilo, un appuntamento immancabile per gli appassionati del genere, che raggiungono il borgo altomolisano dalle aree vicine e non solo. La serata finale del 3 luglio è dedicata alla musica contemporanea con cover di gruppi degli anni ’70/’80. Alla mezzanotte il gioco dei fuochi pirotecnici segnerà la fine del triduo patronale.

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