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sabato, Dicembre 21, 2024

Mainelli si dimette da referente regionale e lascia Azione Civile

EvidenzaMainelli si dimette da referente regionale e lascia Azione Civile

Alfonso Mainelli lascia Azione Civile e si dimette da referente regionale. L’avvocato spiega le ragioni della sua scelta in una nota che pubblichiamo integralmente:

“In data 19 luglio 2022 mi sono dimesso da referente regionale per il Molise di Azione Civile. Nel corso di un incontro con il direttivo regionale tenutosi il 17 u.s. ho rappresentato al referente nazionale che gli atti del PNRR non erano stati depositati dal Governo sul portale pubblico Italia Domani e che a seguito di intervento della Fondazione Openpolis c’era stato un impegno a provvedere entro luglio ma, intanto i dati pubblicati sul portale erano inutilizzabili. Ho rappresentato che sarebbe stato opportuno un intervento urgente del Presidente Ingroia in quanto trattasi di grave inadempimento tanto che Openpolis aveva interessato anche il “Responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze”. Di conseguenza non era verificabile nemmeno se erano state rispettate le scadenze del 30 giugno per le riforme da completare. In più ho fatto presente che era necessario sentire l’ Assemblea Regionale sia per la nomina formale del nuovo referente regionale, considerando la mia a tempo, e sia per discutere in merito al pagamento degli extra-budget in campo sanitario e alla regolarità del cd. Lotto Zero, specialmente per quanto riguarda il regime contrattuale tra ANAS e Ministero Infrastrutture. Dal referente nazionale non ho ottenuto risposte, né ho l’elenco degli iscritti per procedere autonomamente alla convocazione dell’ Assemblea Regionale. Un altro momento urgente di riflessione collettiva l’ho chiesto, anche stavolta inutilmente, dopo le ultime dichiarazioni del Presidente Ingroia in merito ad una sua candidatura insieme ai sovranisti e alle sue parole non certo opportune, anzi, al limite del dileggio, per le forze di sinistra che pur avevano espresso una possibile riflessione. In questa situazione posso solo chiedere scusa, ormai a solo titolo personale, a coloro che, da sinistra, ci hanno onorato della loro attenzione qui nel Molise. Non posso negare la grande delusione per aver confidato nei trascorsi pubblici del Presidente Ingroia, che mi erano apparsi condizione sufficiente per un’apertura di credito politico, ma noi non siamo dipendenti di Azione Civile, siamo persone che da anni hanno abbandonato la politica degli slogan e luoghi comuni e le opinioni le esprimiamo solo dopo aver capito, dati alla mano, i contesti di cui si parla. Peraltro il termine “sovranismo” in Italia identifica una chiusura culturale che è l’antitesi della Costituzione alla quale molti dichiarano di ispirarsi. Ricordo poi che le forze di sinistra hanno pagato un prezzo di sangue e libertà proprio per lasciarci quella Costituzione spesso richiamata a sproposito. Personalmente ho sempre ringraziato coloro che si avvicinano per discutere e non ho mai posto aut aut a coloro che vogliono capire bene con chi hanno a che fare. Trovo questo metodo infantile e ridicolo, specialmente quando chi lo persegue, spesso con arroganza, non ha alcun seguito apprezzabile. Naturalmente ho cancellato la mia iscrizione. Altri non ho coinvolto perché, pur essendo stato ingenuamente possibilista, ho voluto prima verificare se, almeno nel Molise, alle parole seguivano i fatti o se anche in questo caso la “scienza politica” si riduceva ad una superficiale elencazione di problemi. E comunque con chi non accetta il confronto nascondendosi dietro cariche , peraltro non legittimate da un’assemblea di iscritti, ho poco da dire e niente da fare. Un leader politico illuminato queste elementari regole di democrazia dovrebbe garantirle, perché se non si consente agli iscritti il dibattito interno figuriamoci se si può governare l’Italia secondo Costituzione”. 

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