Quando i Vigili del fuoco sono riusciti a spegnere l’incendio della casa si sono trovati di fronte una scena agghiacciante. In camera c’era disteso sul letto il corpo senza vita di Emilia Carlomagno con le mani ammanettate e i piedi legati. I pompieri sapevano già il nome della vittima perché erano stati i vicini di casa a dare l’allarme riferendo che la donna era nell’edificio, un casa di lusso che si trova in una località poco distante da Buones Aires dove Emilia Carlomagno, che era vedova e non aveva figli, viveva da sola. L’allarme è stato dato nel cuore della notte – hanno riferito i media locali argentini – quando il rogo aveva già praticamente distrutto ogni cosa. Pochi al momento gli elementi nelle mani degli investigatori: nessuna delle porte della casa è stata forzata e non è ancora stato possibile stabilire se qualcosa sia stato rubato. Vengono analizzate le immagini delle telecamere di sicurezza presenti nella zona e due sono le ipotesi principali finora avanzate: una rapina finita in tragedia oppure una vendetta personale nei confronti della donna. Emilia Carlomagno in Argentina ha una sorella e una nipote che vivono nella capitale. Proprio la sorella e un vicino di casa, sempre secondo quanto riferito dai media locali – hanno detto che la 77enne non aveva problemi con nessuno e non c’erano sospetti sul fatto che qualcuno volesse fargli del male. C’è infine un elemento importante emerso dai primi accertamenti: i vicini di casa interrogati dalla polizia hanno riferito che una settimana fa qualcuno aveva tentato di introdursi nella casa della Carlomagno e che in quella circostanza il suo cane era stato avvelenato.