Non c’è chiesa abbastanza grande per contenere tutto il dolore che ha accompagnato il feretro di Fernanda Fidenzio, presidente provinciale dell’Avis e docente di lungo corso.
Una notizia che ha sconvolto la città di Isernia, anche alla luce dei particolari emersi nelle ultime ore: Fernanda Fidenzio è morta a Foggia perché è risultata positiva al tampone rapido.
Era arrivata in ambulanza al Veneziale con un’emorragia cerebrale in corso, molto probabilmente causata dalla rottura di un aneurisma, ma era impossibile ricoverarla in Molise per l’assenza di strutture neurochirurgiche abilitate ad accogliere i pazienti covid: nessun ospedale regionale, infatti, può operare pazienti Covid-positivi se non il Cardarelli, che tuttavia non è dotato di un reparto neurochirurgico.
Fernanda Florenzio è stata perciò trasferita in Rianimazione in Puglia.
A suscitare ancora più amarezza è il fatto che, stando a quanto si è appreso, il tampone molecolare sarebbe risultato successivamente negativo, dunque è morta fuori dalla sua regione, lontano dalla sua città, ancora più ingiustamente.
Né è dato capire, al momento, quanto il ritardo nell’intervenire su una patologia tempo-dipendente abbia influito sul suo decesso.
Resta il ricordo di quanti l’hanno amata come donna, come docente e per il suo infaticabile impegno nel volontariato.