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domenica, Dicembre 22, 2024

Centro Covid al Vietri di Larino, per i magistrati non si poteva fare. La Procura chiede l’archiviazione

AperturaCentro Covid al Vietri di Larino, per i magistrati non si poteva fare. La Procura chiede l'archiviazione

L’emergenza Covid ormai è alle spalle, ma ha lasciato dietro di sé vittime e strascichi giudiziari riferiti alla gestione della pandemia in Molise. L’ospedale Cardarelli di Campobasso, unico centro Covid della regione era ormai al collasso. Molti pazienti venivano trasferiti in elicottero negli ospedali delle regioni confinanti, veniva anche allestito un modulo prefabbricato per aumentare i posti letto. Un caos in Molise non diverso da quello generatosi nelle altre regioni. Gli esposti, tuttavia, fioccavano e tra quelli c’era anche uno, presentato da enti locali e da comitati che in sostanza denunciava la mancata trasformazione dell’ospedale Vietri di Larino in centro Covid, che secondo i promotori dell’iniziativa giudiziaria, avrebbe alleggerito la pressione sul Cardarelli. Una circostanza che, secondo le denunce presentate, avrebbe determinato la cattiva gestione sanitaria durante il picco della pandemia, causa, sempre secondo gli esposti presentati, di decessi e dei cluster ospedalieri. Ma in queste ultime settimane l’intero puzzle si sta ricomponendo, grazie al lavoro degli inquirenti. In particolare, come riportato da un articolo pubblicato sul quotidiano online primonumero, secondo la Procura della Repubblica di Campobasso, destinataria dell’esposto, il Vietri non poteva essere trasformato in centro Covid. Una posizione netta, contenuta nella richiesta di archiviazione della stessa procura. Il sostituto procuratore Viviana Di Palma e il procuratore Nicola D’Angelo hanno spiegato come l’operazione non avrebbe sortito alcun effetto diverso da quello che è purtroppo accaduto. Secondo i magistrati, le argomentazioni contenute nelle denunce erano sembrate anche condivisibili, in un primo momento, ma poi, analizzando la situazione sono venuti alla conclusione che un’organizzazione del genere forse avrebbe consentito di gestire meglio il picco pandemico successivo verificatosi tra dicembre 2020 e marzo 2021, quando circolava la variante inglese, particolarmente contagiosa, ma nulla sarebbe chiamato in relazione ai tempi denunciati dall’esposto.

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